ROMA – Il Garante per le comunicazioni, Corrado Calabrò, i presidenti del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco, della Giunta, Maria Rita Lorenzetti, e del Corecom, Luciano Moretti, hanno firmato oggi pomeriggio a Roma la convenzione che estende gli ambiti di intervento e le funzioni del Corecom Umbria, ampliando le competenze già assegnate al Comitato regionale per le comunicazioni con l’accordo quadro del 2003 e la convenzione sottoscritta nel 2004.
L'Umbria rientra così tra quelle Regioni che hanno ricevuto piene deleghe da parte dell'Autorità e potranno operare per il monitoraggio e la funzione di conciliazione con competenze di maggiore ampiezza.
Fino ad oggi il Corecom Umbria si è occupato di vigilanza in materia di minori (con riferimento al settore radiotelevisivo locale), applicazione del diritto di rettifica, vigilanza sul rispetto dei criteri fissati nel regolamento sulla pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mass media, tentativo di conciliazione delle controversie tra gestori dei servizi di telecomunicazione e utenti, gestione del Registro regionale (facoltativo) delle imprese operanti nel settore delle comunicazioni (Rric).
A seguito della convenzione firmata oggi a Roma, per un periodo sperimentale di un anno durante il quale l'AgCom svolgerà opera di verifica sullo svolgimento delle deleghe, al Comitato umbro competeranno anche la possibilità di decidere (a scelta del cittadino) sull'esito delle controversie con le compagnie telefoniche (senza necessariamente dover ricorrere all’AgCom), la vigilanza sulle televisioni locali anche in materia di incitamento alla violenza nello sport, rispetto delle fasce protette per le trasmissioni su giochi e lotterie, contenuti erotici e pornografici, pluralismo politico all'interno del Tgr regionale della Rai, rispetto delle norme sulla par condicio (in periodo elettorale e non), gestione del Registro degli operatori della comunicazione dell'Umbria, a cui l’iscrizione è obbligatoria.
Attraverso sofisticati sistemi di monitoraggio i Corecom verificheranno il rispetto della normativa in materia di audiovisivi da parte delle emittenti locali e potranno svolgere funzioni istruttorie in procedimenti sanzionatori fino ad oggi di pertinenza dell’Autorità.
Si tratta di attività di monitoraggio in gran parte già svolte dal Corecom dell'Umbria, ma che ora vengono ufficializzate: il Comitato per le comunicazioni di Palazzo Calderini è stato infatti indicato come capofila per il monitoraggio delle emittenti locali dal Coordinamento nazionale dei Corecom italiani.
Il presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco, ha sottolineato l’importanza delle nuove funzioni delegate al Corecom dall’Autorità per le comunicazioni, mettendo l’accento sulla vera e propria evoluzione che queste registrano, passando dal solo monitoraggio del settore delle comunicazioni alla soluzione delle controversie tra utenti e operatori delle comunicazioni. Un settore, ha osservato Bracco, con cui tutti gli umbri hanno a che fare: sarà quindi particolarmente utile l’attività di conciliazione ed ora anche di definizione delle controversie in cui gli utenti si trovano coinvolti: “Il Corecom si qualifica dunque sempre di più come uno strumento regionale dell’Autorità per le comunicazioni e come utile punto di riferimento per i cittadini”.
Anche il presidente del Corecom Umbria, Luciano Moretti, ha tenuto a mettere in risalto la rilevanza delle nuove funzioni del Corecom: “I cittadini, in modo completamente gratuito, potranno ora avvalersi del Comitato regionale per le comunicazioni per tentare la conciliazione con gli operatori delle comunicazioni ma anche chiedere al Corecom di procedere con la decisione finale sulle controversie, senza la necessità di ricorrere al giudice o all’Autorità nazionale per le comunicazioni e con una evidente quanto rilevante semplificazione”.
Il presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò, ha evidenziato che “il conferimento delle deleghe ai Corecom assicura un più forte presidio dell’AgCom a livello locale nella sua fondamentale attività di tutela dell’utenza e rappresenta un primo, fondamentale, passo verso ‘l’ultimo miglio’ del governo delle comunicazioni”.
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