PERUGIA - "Apprendiamo con certo stupore dai giornali locali che il Presidente di VUS S.p.A. Luca Barberini a due mesi di distanza dall’incontro con le OO.SS. ancora non ha capito le ragioni della protesta dei lavoratori di Centro Ambiente S.p.A. (riportiamo testualmente:
non capiamo le ragioni della protesta"). Inizia così la replica dei sindacati alle affermazioni rilasciate alla stampa dallo steeo Barberini.
La nota stampa diramata al riguardo così prosegue: "E’ stupefacente che le ragioni della protesta non siano comprese, infatti, è ormai un anno e mezzo che le RSA e le Segreterie di FP-CGIL e FIT-CISL hanno aperto un confronto con i rappresentanti di Centro Ambiente S.p.A. e, al di là di rassicurazioni verbali, di concreto non vi è nulla: nessuna garanzia sui livelli occupazionali e tanto meno uno straccio di piano industriale".
"Prendiamo atto che il Presidente di V.U.S. S.p.A. ha inventato un nuovo e singolare modo di tenere le relazioni sindacali: comunica attraverso i giornali, evita il confronto con il sindacato e tenta di inasprire la lotta con il conferimento tal quale (non lavorato) in discarica.
Ci conforta l’attestato di “piena e totale legittimità dell’agitazione” (attestato di cui però francamente non si sentiva la necessità, stante il fatto che non è certo il Sig. Barberini ad esserne depositario) e cogliamo l’occasione per ri-puntualizzare le ragioni dei lavoratori di Centro Ambiente S.p.A..
In primo luogo si chiede che la Centro Ambiente S.p.A. venga assorbita dalla V.U.S. S.p.A. che ne è da gennaio 2009 unica proprietaria.
Tale richiesta risponde alla necessità di accorpare le aziende per razionalizzarne le spese che ricadono sui cittadini che pagano la Tariffa Igiene Ambientale, è bene ricordarlo, per avere servizi efficienti e di qualità e non una moltiplicazione di C.d.A. utili semmai e “riequilibrare” gli assetti della politica.
Inoltre, al Sig. Barberini è sfuggito che il rinnovo dei contratti di categoria - FISE e Federambiente - sono stati ottenuti dopo otto scioperi nazionali, cinque dei quali per avere garanzie circa il ciclo integrato dei rifiuti.
In secondo luogo si ribadisce forte preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali esistenti considerato che la discarica di Sant’Orsola, così come previsto dal Piano Regionale dello Smaltimento Rifiuti, si chiuderà nel 2011-2012.
Detto ciò, si ricorda inoltre, che il Piano Regionale fissa la raccolta differenziata al 65% entro il 2012, e pertanto si presuppone un minore quantitativo di rifiuti da trattare presso l’impianto di Casone ed è presumibile quindi che vi possa essere un esubero di personale.
Quanto sopra crediamo si possa scongiurare solo investendo in nuove attività lavorative che evidentemente presuppongono un’azienda forte che comprenda l’intero ciclo integrato dei rifiuti e non un’incomprensibile/ingiustificabile azienda controllata per la sola fase di smaltimento".
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