E' stata archiviata dal gip del tribunale di Perugia l'inchiesta per omicidio a carico di ignoti per la morte nel carcere del capoluogo umbro, nell'ottobre di due anni fa, di Aldo Bianzino, il falegname che era stato arrestato pochi giorni prima per la coltivazione di alcune piante di canapa indiana. Secondo il giudice, il decesso avvenne per cause naturali in seguito ad un aneurisma cerebrale.
A riportare la notizia è oggi il Corriere dell'Umbria. Il giudice ha accolto la seconda richiesta di archiviazione del fascicolo avanzata dal pm Giuseppe Petrazzini. Ad entrambe le istanze si erano invece opposti i familiari di Bianzino. In base agli accertamenti svolti dai consulenti della procura, il giudice ha però ritenuto che la lesione riscontrata al fegato del falegname sia legata alle manovre di rianimazione dopo l'aneurisma. Ha quindi disposto l'archiviazione del fascicolo.
IL GIP: "NESSUN DUBBIO" Non lasciano ''margini di dubbio'' circa le cause della morte di Aldo Bianzino le conclusioni dei consulenti medico-legali del gip di Perugia che hanno individuato in una emorragia seguita alla rottura di un aneurisma cerebrale la ragione del decesso avvenuto il 12 ottobre del 2007 nel carcere del capoluogo umbro. Per questo è stata disposta l'archiviazione del fascicolo per omicidio a carico di ignoti come chiesto dalla procura del capoluogo umbro.
Il giudice ha sottolineato tra l'altro che sul corpo del falegname non sono stati trovati segni tali da giustificare azioni traumatiche. Ha inoltre parlato di ''insussistenza'' di elementi con i quali affermare che la morte di Bianzino ''fosse dipesa da azioni violente compiute in carcere''.
Riguardo a una lesione riscontrata al fegato della vittima, il giudice ha spiegato che essa - in base agli esami medico-legali - è dovuta al tentativo di rianimare l'uomo, che era stato arrestato insieme alla moglie pochi giorni prima della morte per il possesso di alcune piante di canapa indiana. I nuovi accertamenti erano stati disposti dallo stesso gip dopo che i familiari di Bianzino avevano fatto opposizione a una prima richiesta di archiviazione del fascicolo da parte del pm.
LA REAZIONE DEI RADICALI ITALIANI “Con l’archiviazione dell’inchiesta - dicono in una nota Emma Bonino, Marco Pannella e Rita Bernardini -, da parte del Tribunale di Perugia, del caso di Aldo Bianzino, morto in circostanze misteriose nel carcere di Perugia la notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007 dopo 36 ore dal suo arresto, sarà praticamente impossibile fare luce su una vicenda che ha molti lati oscuri. A cominciare dagli esiti discordanti delle due autopsie che furono fatte immediatamente dopo il decesso: infatti il primo esame autoptico escluse patologie cardiache pregresse e mise invece in evidenza lesioni agli organi interni, presenza di sangue nell’addome e pelvi, lacerazione epatica, lesioni all’encefalo, a fronte di un aspetto esterno indenne da segni di traumi; un secondo esame autoptico, del novembre 2007, accreditò la tesi della rottura di un aneurisma cerebrale. Furono sempre riscontrate lesioni epatiche e la presenza di sangue nell’addome. Pur accettando l’ipotesi del medico legale, si affermò che l’emorragia cerebrale potesse essere stata causata da un forte stress di tipo fisico con improvviso rialzo della pressione.
Le conseguenze di questo decesso in carcere sono state per la famiglia di Aldo Bianzino, pochi mesi dopo la suocera di Aldo morì e da pochi mesi è morta di dolore anche la compagna Roberta. Il figlio Rudra, minorenne, rimasto solo con lo zio Ernesto, si trova ora senza nonna e genitori.
Ci sorprende questa decisione del Tribunale di Perugia, cercheremo di capire cosa ha spinto i magistrati a questa decisione dell’archiviazione che era già stata proposta in altre due occasioni. Saremo al fianco del nostro compagno, iscritto a Radicali Italiani, Rudra Bianzino che al nostro ultimo Congresso ci chiese di aiutarlo nella ricerca della verità di quanto accaduto a suo padre Aldo”.
Per leggere il servizio di Umbrialeft sulla manifestazione di protesta di fronte al tribunale di Perugia che ha visto protagonisti, fra gli altri, anche il vicepresidente del Senato Emma Bonino clicca qui
http://www.umbrialeft.it/node/28070
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