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Rodolfo Graziani per il Comitato cittadino per il Distretto Culturale di Terni TERNI - Dalle ultime elezioni amministrative, e grazie alla stampa, si è aperto un dibattito sulla cultura a Terni. Cultura intesa come capacità di sviluppo socio – economico e culturale del territorio. All’interno di questo dibattito non poteva non riaffiorare il problema delle sorti dell’ex CMM e di Papigno. Di fronte a voci molteplici e non sempre rassicuranti, diversi cittadini si sono posti il problema di quale sia in realtà le politiche dell’attuale amministrazione per il rilancio del CMM e di Papigno, considerando anche le difficoltà di bilancio in cui versa il comune. Quali percorsi si stanno attivando per il loro rilancio industriale? Sappiamo cosa ha fatto la vecchia amministrazione, quindi speriamo che la nuova non segua i medesimi passi: scelte casuali senza una visione strategica, complessiva e di lunga visione del problema. Sappiamo cosa hanno prodotto tali scelte: più di 250 disoccupati, decine di sottooccupati e una emigrazione intellettuale sia di giovani formatesi a Terni che di professionisti nel settore. Contemporaneamente a questo, neanche le voci che circolano sulle sorti Università di Terni ci confortano. Non solo in riferimento al cambio di corso di laurea da tecniche audiovisive e cinematografiche a tecniche teatrali, ma sul futuro dell’Università stessa, compressa fra la riforma Gelmini e l’Università di Perugia con una sostanziale mancanza di prospettive. Un distretto culturale a Terni non può nascere e svilupparsi senza una forte presenza universitaria e il suo coinvolgimento e senza il coinvolgimento, allo stesso tempo, delle altre accademie presenti: il Briccialdi e l’Accademia di belle Arti. Così come non possono non essere coinvolte le superiori, soprattutto l’Istituto d’Arte e il mondo associazionistico. Inoltre i processi di delocalizzazione e la crisi in atto impongono a Terni, come già successo in altre città, di ripensare gli assi di sviluppo. Creare un contrappeso che deve puntare a settori ad alto valore aggiunto, altamente qualificanti, a basso impatto ambientale e con positive ricadute sul turismo. Tale contrappeso non può reggere puntando solo sui centri commerciali o su servizi generici come è stata, e sembra ancora essere, la strategia del Comune. Per questo si è costituito spontaneamente a Terni il Comitato cittadino per il Distretto Culturale di Terni che come primo atto ha lanciato una petizione popolare rivolta al Sindaco e al Consiglio Comunale. Riteniamo la cultura elemento strategico per lo sviluppo equilibrato del territorio, da inserire a pieno titolo nelle politiche economiche dell’amministrazione. L’industria culturale non inquina è ad alto valore aggiunto, forma professionisti, fa circolare idee e non fa morti sul lavoro. L’interesse sul tema è dimostrato dalla partecipazione al gruppo che da nemmeno 48 ore di nascita ha circa 200 iscritti. Ulteriori informazioni sono presenti nell’area discussione del gruppo Faceboock: Comitato X un Distretto Culturale a Terni. Da oggi per informazioni sulle iniziative, per scambio d’informazioni e per adesioni al Comitato, viene aperto un gruppo su Facebook – Comitato X un Distretto Culturale a Terni Per comunicazioni: E-mail: distretto.culturale.terni@gmail.com Condividi