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TERNI - Riguardo la decisione della dirigenza della Thyssen krupp AST di vietare la distribuzione di bevande alcoliche alla mensa delle acciaierie, Rifondazione Comunista di Terni ritiene che tale provvedimento è inaccettabile ed altamente offensivo della dignità delle maestranze e della intera comunità ternana. La storica mensa di Viale Brin (all’interno della quale ha pranzato anche il papa Giovanni Paolo II°) non è una tavolata dell’Oktober Fest. Come sanno gran parte dei ternani, essa è frequentata in prevalenza da operai che hanno terminato il proprio turno di lavoro e da impiegati in pausa pranzo e, come in tutte le altre mense, vengono servite, su richiesta, solo confezioni con quantitativi minimi di vino o di birra. Questo provvedimento inutile e vessatorio segue quello della settimana precedente dei test sull’uso di sostanze stupefacenti o alcoliche a cui dovrebbero sottoporsi i dipendenti , in quella che si può considerare una vera e propria paradossale campagna “droga ed alcool” lanciata nei confronti dei lavoratori ternani. Si afferma, a giustificazione di quest’ultima iniziativa, che essa attua leggi nazionali dedicate alla salute e sicurezza dei lavoratori, mentre i realtà manca ancora l’accordo fra stato e regioni sulla definizione delle nuove tabelle e delle categorie a rischio. Innanzi tutto, è bene ricordare che queste iniziative da parte dell’azienda sono il frutto dello smantellamento, operato dal Governo attuale, nel silenzio generale, di tutte quelle positive ed efficaci norme in tema di sicurezza sul lavoro, introdotte, dopo anni di lotte, nel nostro ordinamento dal Governo Prodi con la legge 81 del 2008, in seguito ai tragici fatti dell’AST di Torino. Perché i controlli sono stati stabiliti proprio adesso? Ed a livello nazionale, quante altre imprese hanno preso queste iniziative? La verità a noi sembra un’altra ed è quella di una dirigenza aziendale, in evidente stato confusionale dopo l’ennesimo incidente mortale avvenuto alla Thyssen Krupp AST, che cerca di confondere e depistare con iniziative tese ad insinuare nell’opinione pubblica dubbi inaccettabili sul comportamento dei propri dipendenti. Ogni lavoratore, durante le sue otto ore di lavoro, ha più volte contatti con Capiturno o altri preposti. Ci sono stati episodi o comportamenti incresciosi all’interno delle Acciaierie ternane? Nel caso, li si denunci e si prendano i provvedimenti previsti, ma non si generalizzi e, soprattutto, non si avviino campagne strumentali tese in ultimo a deresponsabilizzare l’azienda. Per allontanare questi pesanti sospetti e per alleggerire il clima di tensione presente all’interno dello stabilimento e nella città, Rifondazione Comunista chiede alla dirigenza dell’AST di ritirare questi insensati provvedimenti; come prima misura di sicurezza chiede inoltre di bloccare la corsa alla riduzione degli organici tecnologici e l’espulsione delle maestranze più esperte. Condividi