''Non demordiamo'': così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha commentato in serata, a Perugia, la decisione del giudice del tribunale di Spoleto di non ammettere i sindacati come parti civili nel processo per i quattro operai morti alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno. ''Mi spiace questa decisione - ha detto Epifani ai giornalisti - di non raccogliere la nostra richiesta di costituzione di parte civile, che tra l'altro è una richiesta unitaria di Cgil, Cisl e Uil''. ''Stiamo valutando gli estremi per un ricorso - ha aggiunto - perché ci sembra invece una presenza assolutamente logica e fondata, così come è avvenuto anche in altre cause e in altri processi''. ''Quindi - ha annunciato Epifani - non demordiamo da quella che ci sembra una richiesta giusta per riaffermare che la tutela della sicurezza e della vita di chi lavora è un bene generale''. Il segretario generale della Cgil ha partecipato, a Perugia, ad una iniziativa pubblica del suo sindacato per presentare il documento congressuale dal titolo “I diritti e il lavoro oltre crisi”. Il segretario generale della Cgil ha poi confermato che sarà presente giovedì prossimo alla manifestazione in programma a Fabriano sulla crisi della Antonio Merloni. La situazione ''è difficile - ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, a Perugia - perché abbiamo visto che i margini si stanno consumando tutti, però non vogliamo abbandonare la richiesta di fare tutto per dare una soluzione alle persone e all'impresa''. ''Faremo questa iniziativa unitaria il 17, credo alla presenza dei segretari generali, di Cgil, Cisl e Uil e della categoria - ha affermato - per riaffermare il nostro impegno perché la Merloni non chiuda, perché non vada vanificata una presenza occupazionale nelle due regioni e anche un presidio industriale''. Condividi