Il Prc dell’Umbria torna ad esprimere la più netta condanna dell’aggressione a Berlusconi, perché siamo per la difesa della democrazia senza se e senza ma, che significa tutelare gli spazi di agibilità politica per tutti. Per questo ci preoccupa molto l’uso che molti esponenti del governo, della Lega e di Pdl sembrano voler fare del terribile episodio. Quello di voler mettere a tacere l’opposizione e le voci critiche nei confronti di Berlusconi, del governo e delle sue politiche. Non c’è alcuna minaccia terroristica e il no B-day è stata una grande manifestazione popolare di opposizione, che si è espressa pacificamente, a difesa della legalità, della giustizia, della costituzione e della democrazia. Questa è la bussola del Prc, della Federazione della sinistra e di quanti erano in piazza il 5 dicembre. Per questo non accetteremo che l’episodio dell’aggressione a Berlusconi da parte di uno squilibrato venga usato per dare una stretta alla democrazia, limitare l’espressione del dissenso politico, cambiare le regole della costituzione, sottomettere all’esecutivo la magistratura.
Dall’Umbria la coalizione di centrosinistra-sinistra (ora che c’è la novità della Federazione della sinistra) deve opporsi a qualsiasi tentativo eversivo minacciato dalla destra leghista. Ma per fare questo deve tornare a riunirsi con urgenza. Perciò chiediamo al segretario del Pd di convocare la coalizione politica, per affrontare le gravi questioni di questa fase politica e per avviare il confronto programmatico in vista delle prossime regionali.
Per il Prc si può ripartire dal contributo programmatico stilato dalla coalizione per le amministrative dello scorso giugno, è un’ottima base di partenza, che va aggiornata e integrata. La federazione della sinistra (Prc, Pdci e Socialismo 2000) ha già consegnato a Bottini un contributo programmatico. Ne vorremo discutere con tutte le forze della coalizione di centrosinistra-sinistra. Discutere del programma e delle proposte da avanzare agli umbri è fondamentale,perché la crisi, le risposte inadeguate ed insufficienti del governo Berlusconi, possono creare anche in Umbria una disaffezione e un malcontento che può danneggiarci alle regionali. L’Umbria non è al riparo da contraccolpi elettorali, lo abbiamo visto lo scorso giugno, quando molte amministrazioni si sono perse per il malumore dei cittadini. Solo un confronto programmatico chiaro ci può permettere di selezionare il candidato migliore alla carica di presidente della giunta regionale. Attraverso le primarie di coalizione, con candidati che avanzino proposte di governo e di riforma e su quella base si confrontino. Il candidato non può certo essere un affare privato del Pd e scaturire da un confronto interno ai 200 dirigenti che si riuniscono al Capitini. Abbiamo già visto cosa succede quando le lotte intestine al Pd producono situazioni di stallo e battaglie fratricide: agli elettori si presenta il peggior candidato possibile, si perde il governo della città, anche se la coalizione mantiene saldamente la maggioranza. Orvieto e Todi ormai hanno fatto scuola, vorremo evitare un epilogo simile per l’intera regione.
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