Il programma triennale dei lavori pubblici del Comune 2010-2012, che la giunta ha adottato nella seduta di ieri sera, oggi è stato illustrato alla stampa a Palazzo dei Priori dal sindaco Boccali, dal vice sindaco Arcudi (titolare della delega) e dall’ assessore alle infrastrutture Liberati.
Il piano “vale” 35,3 milioni di Euro per il primo anno, 14,6 milioni per il secondo e 16,3 milioni per il terzo anno. Nei tre anni, gli investimenti ammontano complessivamente a circa 66,2 milioni, con un apporto di capitale privato pari a 3,3 milioni.
“In un momento di crisi come questo – ha detto il sindaco – sono risorse ingenti, che servono a migliorare la città e a far crescere la qualità urbana, quindi la qualità della vita. Investiamo per il decoro, la sicurezza, le scuole, le aree pubbliche, alcune infrastrutture viarie di grande importanza”. Boccali ha approfittato dell’ occasione per protestare (“come sta facendo all’ unanimità l’Anci” – ha detto) sulla politica del governo riguardo alle autonomie locali.
”Non si può essere federalisti a Treviso e centralisti a Roma. Scaricare sui Comuni la crisi – ha sostenuto – è inaccettabile e incomprensibile, perché significa impedire loro di fare investimenti sul territorio, mentre sono proprio i Comuni i titolari del 70% degli investimenti complessivi. I Comuni non chiedono di aumentare l’ indebitamento ma di allentare il patto di stabilità”.
Le opere inserite nello schema di programma sono soltanto quelle di importo superiore a 100 mila Euro. Dopo il periodo di pubblicità (affissione all’ albo pretorio per 60 giorni) il programma triennale e l’elenco annuale 2010 saranno trasmessi al Consiglio comunale per la definitiva approvazione assieme al bilancio di previsione, di cui costituiscono allegati.
Il programma è stato spiegato da Arcudi come “trasparente, coerente con le linee di mandato, condiviso unanimemente dai gruppi di maggioranza”. “Nonostante il momento – ha aggiunto Arcudi - non si indietreggia sugli investimenti, che sono in linea con gli anni scorsi”.
Una sottolineatura il vice sindaco l’ha fatta sulle risorse destinate alla scuola (circa 6,8 milioni in tre anni), “che per il 90% sono proprie del Comune – ha spiegato – senza alcun intervento significativo dallo Stato”. Arcudi ha anche ricordato che “il programma non è la Bibbia, quindi eventualmente soggetto a modifiche”.
Per il primo anno, tra le cifre più rilevanti, quelle relative ai due nuovi progetti di percorsi pedonali meccanizzati (3 milioni di Euro ciascuno), il contributo ministeriale di 805 mila Euro per impianti di videosorveglianza, le risorse per le bitumature delle strade (700 mila Euro), la riqualificazione infrastrutturale della zona industriale Molinaccio Sardo e S.Andrea delle Fratte (4,5 milioni), il consolidamento e restauro di un tratto delle mura etrusche (1 milione), l’adeguamento normativo a carico del Palazzo di giustizia in Piazza Matteotti (775 mila Euro), i lavori di restauro per il Palazzo del Capitano del popolo (1,3 milioni), l’ampliamento del cimitero di San Marco (700 mila Euro), la ripavimentazione di tratto di Via dei Priori (300 mila Euro), interventi di consolidamento a carico della scuola Carducci-Purgotti (400 mila Euro).
Sono previsti anche 300 mila Euro per la riqualificazione energetica degli edifici, 570 mila Euro per il ripristino ambientale dell’ area industriale di Santa Sabina, 325 mila Euro per lo stadio Curi. Ingente il capitolo relativo a infrastrutture viarie. Tra queste: 3 milioni per il sottopasso Fs-Perugina nel Viale San Sisto, 1,2 milioni per la passerella pedonale sul Tevere a Ponte Valleceppi, 4,3 milioni a Ponte San Govanni per la nuova viabilità di collegamento Via Adriatica-Via Volumnia-sottopasso Fcu, “Abbiamo lavorato in questi mesi – ha concluso l’ assessore Liberati – per produrre progetti definitivi che rendessero immediatamente cantierabili le opere, perché di questo c’è bisogno nella fase attuale”.
Liberati, che ha anche la delega allo sport, ha lamentato “l’assenza dello Stato in materia di manutenzione di impianti sportivi, il che penalizza molto il Comune di Perugia che si è dotato negli anni di una estesa rete di strutture".
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