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SPOLETO - Il 19 dicembre 2009, alle ore 10, presso il Palazzo Comunale di Spoleto “Sala dei Duchi”, politici, tecnici ed intellettuali si confronteranno sul tema della sicurezza sul lavoro. L'obbiettivo del workshop mira ad illustrare ed analizzare dati e problematiche che facciano comprendere l'importanza di una "gestione partecipata" della prevenzione nei luoghi di lavoro, senza contrapposizioni tra lavoratori ed imprenditori. Infatti, l'applicazione consapevole e cosciente delle norme di sicurezza e la maggiore diffusione della relativa coscienza sociale, contribuirebbero alla totale applicazione dei principi inseriti nell'articolo Primo della nostra Costituzione. Precarietà ed assenza di garanzie sono le cause principali dell'abnorme frequenza e gravità degli incidenti, anche mortali, sul lavoro. Occorre creare sia "una coscienza nuova", sia un impegno conseguente dei poteri pubblici e delle forze sociali per estirpare questa piaga sociale. Bisogna impegnarsi in maniera coordinata e sinergica, costruire all'interno delle scuole - soprattutto quelle professionali - momenti di formazione. Rompere il silenzio, avere la capacità di acquisire la cultura e la consapevolezza dei propri diritti e doveri. La partecipazione all'evento di intellettuali quali Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo (con una testimonianza videoregistrata), dell'artista Vincenzo Rosati (con la mostra Siamo tutti sotto tiro…) è un segno di quell'alleanza civile e mobilitazione culturale cui debbono contribuire tutti. Interverranno: Damiano Stufara, Assessore alle Politiche Sociali Regione Umbria; Giuliano Granocchia, Assessore alle Politiche del Lavoro Provincia di Perugia; Daniele Benedetti, Sindaco di Spoleto; Paolo Pacifici, Sindaco di Campello sul Clitunno; Danilo Monarca; Cattedra Sicurezza sul Lavoro, Università dellaTuscia (VT); Riccardo Porceddu, Cattedra Università di Agraria di Perugia; Tullio Gualtieri, Direttore Regionale Inail Umbria; Massimo Nocca, Responsabile Regionale della sicurezza della CIA; rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria dell'Umbria e di Spoleto. Saranno presenti anche Antonio Boccuzzi, deputato, ex operaio scampato al rogo della Thissen Krupp di Torino, Giuseppe Giulietti - Associazione Articolo 21 e familiari delle vittime dell'Umbria Olii. Modera il dibattito il giornalista Roberto Conticelli de La Nazione Il workshop gode del patrocinio di Regione Umbria Politiche Sociali, Provincia di Perugia Poliitiche del Lavoro, Comune di Spoleto, Comune di Campello sul Clitunno, Inail Umbria, Cia Umbria ed è organizzato da Italian Art Promotion, Associazione Culturale non-profit di Uncinano di Spoleto - italianartpromotion@gmail.com. Nella circostanza, alle ore 12,30, nell'ex Museo Civico di Via Duomo, verrà inaugurala la mostra di Vincenzo Rosati "Siamo tutti sotto tiro..." che si protrarrà sino al 3 gennaio 2009, con apertura dal venerdì alla domenica di ogni settimana, con orario 10-12,30 e 15,30-18, ad ingresso, naturalmente, libero. Vincenzo Rosati è un costruttore (anche nel senso dell'ingegnosità e risorse dell'homo faber), si distingue, ha immaginazione e vigore - espressione pragmatica è la condizione attiva e creativa che l'artista pone nelle sue opere. Egli muove le mani e crea, dispone, completa tattilmente, da corpo e sostanza alla materia, "riflessivo" egli cerca di dare un messaggio, probabilmente un soccorso richiesto alle cose, alla loro capacità di vocazione formale. Siamo tutti sotto tiro, è forse questo che intende l'artista denunciare con i suoi poligoni, le sue corde, chiodi e ferri e forti vernici crittate. Un uomo costantemente sotto il mirino, in continuo pericolo nella sua precaria esistenza, è un linguaggio costruito di quella sensibilità che si distingue per quei valori atti a portare verso mete dove si valorizza lo spirito umano - non può che negare validità alla supina ricezione dell'espressione (più che nell'occhio nel cuore). La sua ricerca, come altri grandi maestri, rifiuta, di considerare il quadro un oggetto, rifiuta la letteralità del significato, facendo della non raffigurazione una matrice capace di dar vita a sempre nuove forme di espressiva provocazione. Libertà in cui abitualmente si manifesta la spiritualità dell'uomo. Condividi