CITTA' DI CASTELLO - “La commissione ha apprezzato l’Amministrazione per la discussione allargata sul futuro delle scuole superiori tifernati, considerando questo tema di importanza strategica”: Luigi Gennari, presidente della Commissione “Servizi” del comune di Città di Castello riassume il contenuto della seduta dell’organismo sulla riforma Gelmini, per l’occasione allargata ai dirigenti scolastici e ai sindacati. “In attesa dei regolamenti, la commissione ha potuto esaminare le prospettive alla luce della semplificazione in licei, tecnici e professionali che si profila come asse portante del nuovo assetto. Rimane da capire in che modo le tabelle di confluenza dei vecchi indirizzi nei tre nuovi si applicheranno alla realtà locale. A prescindere dai nodi in sospeso - conclude Gennari - la commissione ha lavorato in modo costruttivo e producendo un dibattito molto interessate grazie a contributivi di ogni parte politica presente”. “Come istituzione abbiamo sentito il dovere di aprire un percorso comune per seguire l’evoluzione della riforma degli istituti superiori, che costituiscono per il territorio uno snodo fondamentale nella crescita culturale, sociale ed economica” commenta l’assessore alle Politiche scolastiche Rossella Cestini. “A nessuno sfugge che la configurazione di Città di Castello è aperta su diversi versanti, a partire dal liceo scientifico - precisa la Cestini -  La semplificazione degli indirizzi prevista dalle tabelle di confluenza interesserà direttamente alcuni dei corsi attivati, mettendo in discussione non solo l’aspetto formale della denominazione ma in alcuni casi la loro compatibilità con il nuovo ordinamento. Confrontarsi sulle ricadute, che la riforma Gelmini determinerà, è dunque utile per anticipare gli scenari con cui scuole, famiglie e studenti dovranno confrontarsi, perché c’è una forte interdipendenza tra le dinamiche dell’istruzione e quelle dei servizi o dell’organizzazione sociale. Nel corso della commissione ho raccolto un senso di preoccupazione per l’intervento sul quadro orario degli istituti, che incide fortemente sull’autonomia; alla stessa maniera mi è sembrato di cogliere incertezza tra gli operatori per l’impatto che questa riduzione potrà avere su personale docente ed Ata. Come ente locale, manterremo costante il canale di confronto anche nei prossimi mesi, auspicando che l’impegno serio e trasversale di ognuno possa servire a ad evitare di deupaperare o snaturare l’attuale offerta formativa”. Condividi