guidi g..jpg
RIO DE JANEIRO - Nel dicembre 2008 suonò in Brasile con  il Quintetto di Enrico Rava, insieme al clarino e sax di Fabio Negri, al contrabbasso di Pietro Leveratto e alla batteria di Fabrizio Sferra. Ad un anno esatto di distanza, il pianista di Foligno Giovanni Guidi è tornato, con “Umbria Jazz”, a San Paolo, Brasilia e Rio de Janeiro, ma stavolta nel ruolo di “leader” di una formazione del tutto inedita, non a caso chiamata “unknown Rebels” (Ribelli Sconosciuti), e composta dal veronese Mauro Ottolini al trombone, dal triestino Giovanni Maier al contrabbasso e dal portoghese Joao Lobo alla batteria (ai quali avrebbe dovuto aggiungersi al sax lo statunitense Dan Kinselman, impedito invece all’ultimo istante da cause di forza maggiore). Il “tour” di Giovanni Guidi a San Paolo, Brasilia e Rio de Janeiro, si è svolto sotto il segno di “Umbria Jazz”, che anche quest’anno, e ormai dal 2006, è “testimonial” in America Latina dell’Umbria e delle altre quattro regioni (Marche, Toscana, Emilia Romagna e Liguria), che hanno firmato con il governo federale del Brasile un accordo di cooperazione internazionale, denominato “Brasile Pròximo” ed articolato in una serie di progetti comuni di sviluppo socioeconomico in alcune aree del paese, all’insegna dell’innovazione e di trasferimento di “know how”. In tutto, quattro concerti, che hanno avuto luogo, a San Paolo, al “Bourbon Street Jazz Club”, con la partecipazione del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Attilio Degasperis; a Brasilia nell’omonimo teatro del complesso dell’Alvorada e, la sera seguente, nella sede dell’Ambasciata d’Italia, alla presenza dell’ambasciatore Gherardo Lafrancesca e del capo di gabinetto del presidente Lula Cesar Alvarez; a Rio de Janeiro presso l’Istituto Italiano di Cultura, diretto da Rubens Piovano. A Brasilia, nella ormai tradizionale serata organizzata dall’Ambasciata Italiana, alla presenza di rappresentanti del mondo politico ed imprenditoriale della capitale, l’ambasciatore Gherardo Lafrancesca ha sottolineato l’importanza del progetto “Brasile Proximo”, nel quadro dello sviluppo dei rapporti fra Italia e Brasile. "Oltre che ‘Brasile proximo’, il progetto – ha scherzato Cesar Alvarez, capo di gabinetto del presidente Lula – dovrebbe chiamarsi anche ‘Italia proxima’”, sottolineando le potenzialità di sviluppo reciproco della cooperazione in corso. “L’assenza all’ultimo minuto di Dan Kinselman – dice Giovanni Guidi – ci ha costretto a rimodulare la struttura dei nostri concerti, che sono stati ogni sera diversi. A San Paolo abbiamo più che altro ‘testato’ le reazioni del pubblico, abituato probabilmente ad un jazz diverso dal nostro, che va nel senso della ricerca e della sperimentazione; a Brasilia, nella serata organizzata dall’ambasciata, abbiamo avuto un grande successo, a giudicare dagli apprezzamenti ottenuti, scegliendo una via di compromesso, a metà fra il jazz di ricerca e quello più tradizionale, di consumo”. Il gruppo di Giovanni Guidi e degli “Unknown Rebels” si sviluppa infatti da un’esperienza nata quest’anno al Teatro di Correggio, in occasione delle celebrazioni del “25 aprile”: lì Guidi (che continua a far parte del Quintetto di Enrico Rava) mise in piedi una “band” di 10 elementi: da quella esperienza è nato sia un “cd”, pubblicato da “Cam Jazz”, sia il selezionato gruppo chiamato a rappresentare “Umbria Jazz” nella trasferta brasiliana a sostegno del progetto “Brasile Proximo”: un ruolo che toccò, nel 2006, a Francesco Cafiso e Danilo Rea (con la sua, ora disciolta, “band” dei “Doctor 3”); nel 2007 a Stefano Bollani, che rielaborò l’esperienza di quella settimana nel suo “cd” “Bollani Carioca”; nel 2008 ad Enrico Rava, con Giovanni Guidi al pianoforte. “Suonare dopo di loro è certo un’impresa ardua – dice Guidi -, ma è anche un’occasione per sperimentare forze giovani e idee nuove”. In Brasile, la base dei concerti era rappresentata da una decina di composizioni originali di Guidi, e c’era anche un pezzo firmato da Mauro Ottolini “Otto”, trombone e tuba, anch’egli partner di Enrico Rava nel gruppo “Enrico Rava Special Edition”: il 3 gennaio Ottolini sarà con il maestro ad Orvieto, in occasione di “Umbria Jazz Winter”, con un repertorio ispirato ad una rivisitazione del grande Gershwin. Condividi