TERNI - E’ in programma domani 15 dicembre alle 10.30, nella sala convegni del Cesvol di Terni, la presentazione del libro di Matteo Scianchi “La terza nazione del mondo. “Il coraggio di eliminare la disabilità dalla rupe Tarpea alla società inclusiva”. L’iniziativa è promossa dalla Fish Umbria, Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, in collaborazione con l’Auser Risorsa Anziani e patrocinata dall’Asl 4 di Terni.   Questo il programma dell’iniziativa  Ore 10.30 Saluto ed introduzione  Ore 10.45 Incontro con l’autore Matteo Schianchi “La terza nazione del Mondo”  Ore 11.30 - 13.30 TAVOLA ROTONDA Moderatore: Andrea Tonucci Presidente A.V.I. Umbria Onlus  Intervengono Leopoldo Di Girolamo, Sindaco del Comune di Terni, Feliciano Polli, Presidente della Provincia di Terni, Vincenzo Panella, Direttore Generale ASL 4, Pietro Vittorio Barbieri, Presidente F.I.S.H. Onlus   Il ruolo dell’Asl 4 per abbattere le barriere culturali e sociali e favorire l’inclusione dei cittadini diversamente abili. “La  presentazione del libro di Matteo Scianchi - spiega il direttore generale dell’Asl 4 di Terni Vincenzo Panella - scritto sulla scia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, vuole essere una importante occasione di confronto e di dialogo tra istituzioni, azienda sanitaria locale ed associazioni, per fare il punto della situazione sulle criticità da affrontare e risolvere e per una riflessione condivisa sulle scelte e sulle relative assunzioni di decisioni in merito alle politiche, ai servizi ed agli interventi per le persone con disabilità”.  Presentazione dell’iniziativa Parlando di disabilità gli unici, che di sicuro vengono offerti senza barriere, sono i luoghi comuni. L'analisi storica della visione della disabilità e delle sue conseguenze sulla vita delle persone è la chiave di lettura delle attuali discriminazioni, lo stigma e il pregiudizio nella storia sono stati, infatti, causa ed effetto della condizione stessa di disabilità. Oggi, per tradurre nella pratica il modello culturale di riferimento fondato sulla Convenzione ONU, è necessario perseguire un modello di sviluppo sostenibile ed inclusivo di cui i diritti umani rappresentano il fondamento, e soprattutto è necessario avere chiaro di chi si sta parlando quando vengono definiti gli obiettivi delle politiche e degli interventi da mettere in campo per garantire l'effettiva esigibilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Quante sono le persone con disabilità e soprattutto chi sono? “Sono oltre il 10 per cento della popolazione globale - scrive Schianchi - e in Italia sono circa 6 milioni, la seconda "regione" dopo la Lombardia. Sono le vittime di malattie congenite o acquisite, di traumi psichici, di incidenti sul lavoro e stradali, di tumori. Ma l'handicap non solo coinvolge molte persone: esso riguarda tutti, poiché le sue cause stanno nei rischi, nelle fatalità, nelle casualità cui sono soggette le nostre esistenze e quindi, proprio perché la temiamo, rifiutiamo la disabilità, la sua vista ci disturba e ci inquieta”.  Per Andrea Tonucci, presidente regionale dell’Avi onlus, Associazione Vita Indipendente Umbria: “Probabilmente la maggior parte di coloro che si occupano di disabilità e soprattutto coloro che la vivono quotidianamente hanno ben presente il fatto che gli effetti della crisi economica minacciano di lasciare un segno pesante sulla qualità della vita delle persone con disabilità. Superare le attuali e innegabili difficoltà richiede a tutti, nessuno escluso, l’onestà, il coraggio e la capacità di andare oltre l’emergenza. L’iniziativa del 15 dicembre vuole essere un’occasione per consentire, coerentemente con una prospettiva complessiva e non settoriale, la condivisione di un’idea di società capace di includere le persone con disabilità. Quello che le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni che le tutelano si aspettano è che rappresenti l’occasione per confrontarsi con le Istituzioni sulle azioni concrete e “misurabili” da mettere in campo con modalità e tempi definiti. Oggi più che mai per riuscire a garantire i diritti delle persone con disabilità è necessario traghettare il welfare da logiche pietistico - assistenziali e ‘risarcitorie’, peraltro sempre più ristrette dai limiti economici, a strategie che rendano esigibili i diritti soggettivi (come sancito dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata con la Legge 18/09, e operativa a tutti gli effetti nel nostro Paese), a partire dal diritto alla salute, innovando e migliorando la qualità dei servizi e degli interventi. Per riuscire in questo intento, è necessario un rinnovamento culturale, tanto di chi progetta, gestisce ed eroga i servizi, quanto di chi ne fruisce,e di una adeguata copertura economica”.  Condividi