Il rischio che la quinquennalità senza uscite intermedie dei nuovi indirizzi professionali porti ad una perdita di utenza o a una demotivazione degli studenti va scongiurato attraverso il coinvolgimento della Regione che, in accordo con le scuole, garantisca l’opportunità di una qualifica intermedia”. E’quanto ha affermato stamani l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, durante un incontro con i dirigenti degli istituti professionali dell’Umbria che hanno chiesto alla Regione di sostenere le loro scuole nel passaggio dal vecchio ordinamento a quello riformato.
L’assessore, dopo aver confermato la sua piena considerazione per il ruolo educativo, professionalizzante, sociale degli istituti professionali, ha reso noto che “nei prossimi giorni la Conferenza Stato-Regioni formalizzerà un quadro condiviso all’interno del quale la Regione dell’Umbria, assieme agli istituti professionali stabilirà la modalità per realizzare questa opportunità”.
“La Regione – ha detto - è una delle poche ad aver prodotto il proprio repertorio per le qualifiche in formazione professionale, quindi possiede idee chiare e metodologie adatte a favorire nel confronto con le scuole, una definizione concertata delle competenze che gli istituti professionali formeranno e che la Regione riconoscerà. Questo lavoro non solo aiuterà gli istituti a passare senza danni nella riforma, ma sosterrà il loro rilancio e gli istituti professionali della nostra regione saranno i protagonisti di una sperimentazione molto innovativa sulla integrazione fra formazione e istruzione professionale”.
I dirigenti degli istituti professionali hanno apprezzato la proposta e si sono dichiarati immediatamente disponibili a partecipare alla messa a punto tecnica della qualifica regionale triennale per gli istituti professionali.
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