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Perché il servizio sull'odontoiatria pubblica non è stato attivato? Perché i 300mila euro stanziati non sono stati spesi? Come mai una legge approvata il 7 maggio 2008 è ancora ferma al palo? Sono molte le domande che il consigliere del Prc Vinti ha posto questa mattina durante una conferenza stampa per chiedere lumi riguardo ai ritardi sull'applicazione di una legge che avrebbe dovuto dare vita ad un gabinetto odontoiatrico in ogni distretto sanitario dell'Umbria. "Questa è una legge - dice Vinti- grazie alla quale si ridurrebbero del 50 per cento le spese per i cittadini che decidessero di farsi curare in un distretto sanitario. In tempi di crisi come questi non è poco". Il 21 luglio scorso la giunta regionale ha redatto infatti il tariffario nel quale si stabiliscono nel dettaglio il prezzo delle prestazioni. Un tariffario che, come ha detto Vinti questa mattina, le associazioni dei dentisti privati hanno giudicato "non remunerativo". "Loro - dice Vinti - avranno le loro buone ragioni. Io non metto in discussione la professionalità e la qualità delle prestazioni date dagli studi privati. Giudicare non remunerativo quel tariffario è un loro diritto. Quello che però non riesco a capire è il perché questo servizio non sia stato attivato e perché quei 300mila euro stanziati non siano stati spesi". Il 14 gennaio intanto, come stabilito dal Comitato di vigilanza e monitoraggio della Regione, i direttori sanitari delle Asl saranno ascoltati proprio per cercare di capire i perché di questi ritardi. Per il momento comunque, come dice Vinti, una cosa è certa: "Dal 7 maggio 2008 per il cittadino umbro non è cambiato nulla. E questo non coincide di certo con lo spirito della legge, che era quello di recuperare un settore abbandonato dal pubblico. Questi ritardi ciclopici connessi all'assenza di una chiara volontà politica fanno sì che tutta rimanga lettera morta". E se a Vinti gli si chiede quale sia secondo lui il perché di questi ritardi, il consigliere risponde che questa legge "non è stata assunta come prioritaria da parte della giunta perché si ritiene il settore già coperto dal privato. Se ci sono state pressioni dei privati? Io mi limito a riferire quanto scritto, e cioè che il tariffario è stato giudicato da loro non remunerativo. Credo sia una cosa odiosa che si crei un discrimine tra chi ha le risorse per curarsi e chi no". Alla giunta Vinti chiede "di accelerare sull'approvazione e di attivare i gabinetti odontoiatrici in tutti i distretti con quei 300mila euro già stanziati. Dopodiché se ci sono problemi con il settore privato si risolveranno". Alcuni esempi delle tariffe che dovrebbero essere applicate: 42,55 euro per l’estrazione di un dente, 30 euro per una otturazione semplice, 43 euro per una visita odontostomatologica, mentre gli interventi più costosi, come le protesi fisse e mobili, dovrebbero mantenersi entro una forbice di costi che va dai 290 ai 600 euro. Condividi