GUBBIO - La Presidente del Consiglio Comunale Antonella Stocchi così replica alla proposta di sfiducia nei suoi confronti avanzata dal Pd: "Nei giorni scorsi ho appreso dagli organi di stampa dell’ipotesi del PD, da confermare ufficialmente con successiva ‘questua’ di voti presso i gruppi consiliari di minoranza, di sfiduciare la sottoscritta nel suo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale. Ovviamente, non è sfuggito come i contenuti della conferenza stampa del Partito Democratico siano stati anticipati dal solito quotidiano locale che ha il dono della veggenza o più banalmente, senza scomodare il soprannaturale, è ben e pre-informato! La posizione era nell’aria da sempre, ricordo a coloro i quali fossero interessati che le suddette minoranze non hanno mostrato fiducia già dal luglio 2006, non contribuendo alla mia elezione. Dove è la novità? Circa un anno fa, a metà mandato amministrativo, lo stesso consigliere-segretario Diego Guerrini, insieme ai suoi colleghi, ha dato inizio in Consiglio Comunale alle critiche aspre e chiare nei miei confronti, lasciando intendere che si potesse iniziare a pensare ad una alternanza alla presidenza del Consiglio, anche con richieste di necessarie - non meglio specificate - modifiche del Regolamento del Consiglio Comunale (quello stesso regolamento di cui era stato coordinatore nella stesura e relatore il consigliere Smacchi). Si è continuata la campagna di critiche anche con parole e frasi poco rispettose del mio ruolo e della mia persona: ultima 'chicca' un consigliere del PD che invita un suo collega di gruppo a non parlare con me suggerendo 'con quella non ci parlare'. E la motivazione, cari concittadini, sarebbe il troppo tempo concesso al Sindaco per il suo intervento! Vi invito, colleghi del PD, a ricordare che i ruoli istituzionali si conquistano sul campo, non ai tavoli politici più o meno pubblici; in questo caso il campo è rappresentato dagli elettori che hanno liberamente espresso il loro parere regalandovi il ruolo dell’opposizione. Se dovessi e/o volessi dare una risposta al PD, mi vedrei costretta ad affermare di non avere né risorse, né energie da spendere in tal senso, ma il rispetto verso l’intero Consiglio Comunale, i cittadini eugubini e la nota del Sindaco sull’argomento, mi obbligano a mettere alcuni punti fermi. L’ordine del giorno del Consiglio Comunale è costruito in base al numero e data di protocollo di arrivo delle richieste dei consiglieri comunali, con veto regolamentare di discutere più di un ‘tot’ di documenti dello stesso proponente. In questi ultimi due anni nessuna richiesta dei consiglieri ha avuto mediamente più di due o tre settimane di attesa, dal protocollo alla discussione (salvo per richieste diverse dei proponenti o per decisioni del Consiglio); in passato eravamo abituati a mesi e mesi di giacenza. Altro ragionamento, ovviamente, vale per le proposte di chi oggi vorrebbe sfiduciare la Presidente, perché con le loro ripetute assenze in Consiglio hanno spesso, di fatto, impedito la discussione dei loro stessi documenti inscritti all’Ordine del Giorno, con conseguente rinvio ed in alcuni casi anche decadimento degli stessi… Non me ne sento nessuna responsabilità! Ognuno di noi siede in Consiglio Comunale per portare a termine il proprio mandato e non per prepararsi agli appuntamenti elettorali futuri. Provate ad essere propositivi, superando azioni di facciata, verso chi soffre per la disoccupazione, la cassa-integrazione, la difficoltà di mettere insieme ‘il pranzo con la cena’, l’insicurezza del futuro per se e per i propri figli; ascoltate, invece di ascoltarvi e basta: la sorpresa sarà grande nel verificare che anche voi siete stati scelti per contribuire a dare risposte al vivere quotidiano e non per rincorrere chimere. Se poi vogliamo arrivare all’ultimo evento, stiamo proprio su un altro pianeta. La Presidente ha inserito l’oggetto proposto dalle minoranze all’odg del Consiglio Comunale nei tempi previsti; nel corso della seduta l’assemblea consiliare, con decisione autonoma, ha rinviato il punto insieme ad altri, avvalendosi di quella ‘sovranità’ che è propria delle assemblee elettive democratiche". Condividi