Il Consiglio comunale di San Giustino, nella seduta del 28 novembre scorso, ha approvato a maggioranza (astensione dei consiglieri di Centrodestra per San Giustino e voto favorevole di Centrosinistra per San Giustino) l’ordine del giorno presentato dal capogruppo Stefano Magrini in base a quanto previsto dalla legge regionale per l’istituzione del reddito sociale. Magrini lo ha definito come una «risposta fondamentale in quella situazione dove ci sono trasformazioni del rapporto di lavoro. Il sistema precario del mondo del lavoro si sta diffondendo anche nella nostra regione pertanto avanziamo questa proposta con la quale il Consiglio sostiene l’istituzione del reddito sociale non solo in forma diretta, (in termini monetaria), ma di beni e servizi». Il capogruppo ha infine ricordato alcuni requisiti per accedere a questi benefici. «Chiediamo _ ha concluso Magrini _ di sostenere con decisione la proposta di legge per l’istituzione del reddito sociale a favore di disoccupati e precariamente occupati, sostenendo questo progetto nelle sedi opportune ed integrandolo con eventuali altre proposte migliorative». Il consigliere di centrodestra per San Giustino Pierluigi Leonardi ha di contro parlato di «un ordine del giorno ben formulato e già passato da altri Consiglio comunali umbri» definendolo però «intempestivo» ed invitando l’assise «al passaggio in una Commissione comunale per meglio valutarlo, per questo motivo prima di iniziare il dibattito chiedo la sospensione dell’ordine del giorno ed un suo rinvio». L’assessore Massimiliano Manfroni si è invece messo in linea col documento presentato da Magrini evidenziandone le peculiarità a sostegno del reddito di chi è precario. Il capogruppo di Centrodestra per San Giustino Luciana Veschi ha parlato nel suo intervento di un «documento demagogico, mancano le risorse per sostenere un’azione di questo tipo in periodo di crisi». Il consiglio comunale ha inoltre approvato a maggioranza (voto contrario centrodestra per San Giustino e favorevole di centrosinistra per San Giustino) un ordine del giorno esprimendo contrarietà rispetto al decreto legge 135 (all’art. 15) che prevede la possibilità di affidare con gara pubblica ai privati la gestione del servizio idrico. Il documento è stato illustrato dall’assessore Massimiliano Manfroni che ha espresso come l’acqua sia un bene finito e non mercificato, diritto vitale del cittadino. Invito i colleghi di maggioranza e opposizione a riflettere su questo esprimendo contrarietà al decreto legge. Il consigliere Pierluigi Leonardi ha evidenziato come sia un dibattito complesso partendo dal problema «della gestione delle acque, e non di proprietà degli impianti, ma solo commercializzazione da quanto esce dal rubinetto» polemizzando sulla gestione delle acque anche a livello regionale.evidenziando necessità su dibattito criticità gestione regionale, stessa foga venisse utilizzata con la contrarietà nei confronti della gestione regionale, attuale, in un regime di monopolio pseudo pubblico-privato». Luciana Veschi considerazione su iniziativa definitiva «strumentale contro il decreto di legge quando la gestione attuale è in una gestione ibrida». Capogruppo Stefano Magrini che ha sostenuto le ragioni del documento di Manfroni. Condividi