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UMBERTIDE - Domani, domenica 13 dicembre, alle 21, la Stagione di prosa del Teatro dei Riuniti di Umbertide prosegue con Marlene, l’atteso spettacolo firmato Giuseppe Manfridi, interpretato con intensità da Pamela Villoresi e da David Sebasti e Orso Maria Guerrini. E’ Marlene Dietrich la protagonista di questa commedia che, penetrando nel “dietro le quinte” della sua vita, scandisce in tre capitoli le vicende di un’avventura umana sensazionale. La prima parte è  ambientata a Londra, nel 1954. Hollywood sembra aver voltato le spalle all’attrice, e il teatro si propone alla Dietrich come un’ importante occasione di riscatto artistico. Siamo in un’elegante suite d’ albergo. E´ la mattina del giorno in cui Marlene, cinquantenne, dovrà debuttare con un fastoso recital al `Cafè de Paris´, sala da duemila posti che si annuncia esaurita. Lo spirito dell’atto è brillante, di estrema leggerezza, e sfocia nel confronto tra la diva e il suo grande pigmalione, Joseph Von Sternberg (regista de “L’Angelo azzurro”), insieme al quale la donna rivivrà l’incredibile provino in cui lui la scelse per la parte di Lola. Il secondo capitolo ci porta a un pomeriggio di sei anni dopo, nel 1960. L’azione è ambientata nel camerino di un teatro di Berlino, città dove Marlene è tornata dopo molti anni di assenza. Anche stavolta siamo a poche ore da un concerto. Coprotagonista dell’atto è il musicista Burt Bacharach, a quell’ epoca trentenne, di grande avvenenza, ancora semisconosciuto, ma dal talento assai percepibile. Marlene deve a lui gran parte delle orchestrazioni per i suoi concerti. E’ evidente che fra i due vibra una potente corrente erotica. Il terzo capitolo ci fa fare un balzo nel tempo ancora più brusco. Siamo nel 1975. A Toronto. Di nuovo in una suite d’hotel ma tradotta in camerino. Marlene, infatti, sempre più incline all’alcool e afflitta da varie sofferenze fisiche, è da un paio d’anni costretta a esibirsi negli stessi alberghi in cui alloggia. E’ sera, e il “Chi è di scena” annuncia che manca mezz’ora all’aprirsi del sipario. Questa terza parte corrisponde a un faccia a faccia impietoso, ma anche ironico e divertente, con la figlia Kater, creatura costretta a una vita defilata e sempre rimessa al servizio di una madre tanto ingombrante. A chiudere il capitolo e la commedia sarà un colpo di scena decisivo che chiamerà nuovamente in causa Sternberg, il Mefistofele a cui Marlene si è offerta per tutta la vita come a un seducente e pericoloso Faust. Lo spettacolo prevede un’ importante presenza musicale, con l’esecuzione di alcuni brani resi celebri dalla Dietrich: su tutti, “Lilì Marlene”. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. Condividi