CITTA' DI CASTELLO - “Confrontarci periodicamente con il vertici di Comune ed Asl1 sulle prospettive dei servizi sociosanitari a Città di Castello è una delle regole che la consulta si è data per svolgere pienamente il ruolo che lo Statuto le affida”: è il presidente dell’organismo “Salute e solidarietà sociale” Massimo Angelini a tracciare un resoconto della seduta cui hanno partecipato il sindaco Fernanda Cecchini e il nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria Emilio Duca. “L’occasione” aggiunge Angelini “è servita a verificare su quale ruolo e quali servizi potrà contare l’ospedale di Città di Castello in una situazione logistica e finanziaria mutata rispetto a qualche mese fa. Dal direttore Duca sono giunte rassicurazioni sui servizi presenti e sulla collocazione del presidio tifernate nella rete regionale. Città di Castello si conferma come quarto punto con settori di specialistica in loco e l’integrazione dei primariati ancora in sospeso. Rispetto alla nomina di figure apicali, i ritardi sono stati ricondotti ad un approfondimento delle valutazioni finali affinché la scelta non sia condizionata dalla fretta ma solo dei requisiti dei candidati”. Alla consulta erano presenti circa settanta persone, tra cui i rappresentanti del mondo associativo che opera nel settore sociosanitario: nel corso del dibattito è emersa l’esigenza di razionalizzare i tempi di attesa, controllando la domanda della prestazioni, che non sempre è appropriata, e di potenziare l’assistenza domiciliare. Un accento particolare è stato posto al regime di efficienza dell’ortopedia e alle procedure per l’acquisto di un mammografo digitale, definito “imprescindibile” nella fase diagnostica. “Alcuni interventi hanno puntato l’attenzione sull’immagine di cui gode la sanità locale nell’opinione pubblica” ha precisato Angelini “perché spesso l’alto livello tecnico-scientifico dei servizi non ha un corrispettivo adeguato all’esterno. Impegnarsi per aumentare la qualità percepita dall’utente è uno strumento utile anche per incrementare il rapporto di fiducia che lega i cittadini all’ospedale e alle professionalità che vi operano. L’incontro – conclude Angelini - è servito anche per rinnovare la collaborazione tra Asl e volontariato. Abbiamo ribadito la nostra disponibilità su progetti condivisi dal punto di vista economico e funzionale, auspicando che l’impegno gratuito e disinteressato di tante persone sia onorato attraverso l’utilizzo sistematico e coerente dei macchinari donati all’ospedale o ai servizi territoriali”. Condividi