di
Gianluca Graciolini
Consigliere comunale Prc
A Gualdo la Città della Salute tanto sbandierata in campagna elettorale da Sandra Monacelli, peraltro scimmiottando qui e là, ma solo scimmiottando, il progetto originario della sinistra, non si farà.
In un ampio spazio dedicato da un quotidiano umbro alla questione fondamentale per il futuro della nostra Città della ridestinazione dell'uso dell'ex ospedale Calai, i due amministratori di centro destra, la prima in qualità di assessore alla sanità, il secondo in qualità di Presidente dell'EASP, ammettono candidamente il fallimento sostanziale della loro promessa elettorale.
Fanno la scoperta dell'uovo di Colombo miscelata con un po' di immancabili bugie e con diverse esagerazioni: mancano i soldi per l'acquisto da parte del Comune del vecchio complesso di proprietà della ASL, mancano i soldi, a Comune, ASL e Regione per garantire la ristrutturazione dei complessi che dovranno ospitare tutti i servizi dell'EASP e gli stessi servizi sanitari che fanno capo alla ASL.
La verità è che, nonostante le tante promesse da marinai, in questi sei mesi la Giunta, ed in particolare Sandra Monacelli, non si sono adoperati per niente nel reperire risorse o per ripartire quantomeno dai percorsi già consolidati e dagli accordi già presi dalla precedente amministrazione con ASL e Regione, a cominciare dall'acquisto del vecchio Calai da parte del Comune, i cui impegni finanziari possono tranquillamente essere diluiti in modo sostenibilissimo nel tempo. E' una questione di scelte di bilancio.
Le parole di Cambiotti ci dicono poi di una sostanziale mancanza di idee che solo in parte ripercorrono i progetti della amministrazione precedente: propongono un calderone indifferenziato di interventi e condannano alla promiscuità servizi tra loro per nulla affini. Siccome quando si parla di servizi socio-sanitari ci sono di mezzo le persone, ancorchè quelle più fragili, non sarebbero auspicabili esagerazioni e necessiterebbero tatto e responsabilità anzichè pulsioni demagogiche ed elettorali.
Ma la questione vera che tra le righe degli interventi si legge è che i due fanno tutta questa manfrina finanche ammettendo colpevoli ritardi e sostanziali fallimenti solo per aprire alla sanità privata. Già, l'antica e mai smentita intenzione di Sandra Monacelli ritorna prepotente a galla. E per fare proseliti sulla sua intenzione non sfrutta solo l'altrettanta prepotente ospitalità del quotidiano ma organizza cenette con i medici, in primis quelli di base, e il Direttore generale della ASL, Emilio Duca.
Noi di Rifondazione abbiamo sempre contrastato e contrastiamo tuttora questa ipotesi non per pregiudizi politici ed ideologici come la Monacelli ci ha sempre imputato ma perchè pensiamo che la sanità in Umbria e a Gualdo deve restare pubblica e il diritto dei cittadini alla salute deve restare universale anche nella nostra Città e perchè, altrettanto, pensiamo che dopo l'apertura del nuovo ospedale comprensoriale ci sia la necessità di procedere ad una riorganizzazione dell'intera rete dei servizi sanitari locali che punti con forza e senza tentennamenti a rafforzare i servizi socio-sanitari del territorio per gli anziani, l'infanzia, la disabilità, i soggetti psichiatrici, le dipendenze, la maternità e le donne, le famiglie. Più servizi di prevenzione, riabilitazione, domiciliarità e più risorse a questi destinate.
Non ci interessa il bene di Gualdo che maschera i regali che la Monacelli vuole fare agli speculatori della salute e agli affaristi privati della sanità. Ci interessa il benessere dei gualdesi. E non si capisce nel ragionamento del civico tandem perchè la Regione non avrebbe i soldi per gli interventi e i servizi menzionati e li dovrebbe invece avere per stipulare convenzioni milionarie con i privati che guadagnano sulla malattia.
Rifondazione Comunista darà in ogni sede il suo contributo di proposta su questa questione eccezionale per la Città come abbiamo sempre cercato di fare e abbiamo sempre responsabilmente fatto, lo daremo anche a una Giunta di centro destra ma su questo specifico e fondamentale punto saremo fermi nel contrastare ogni tentativo di privatizzazione.
Cominciamo anzi da subito a dare qualche consiglio a Sandra Monacelli, lei che è apparsa sempre solerte paladina di una sanità efficiente per il nostro territorio sia quando c'era da contrastare demagogicamente in ogni maniera la realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale sia quando bisognava intervenire per il soddisfacimento delle esigenze di carriera di qualche operatore: il Vice Sindaco inizi a sbraitare con l'Assessore Rosi quando trova i soldi per l'ospedale di Umbertide, inesistente sulla carta del Piano Sanitario Regionale ma vivo e vegeto nella realtà, o quando trova i soldi per la Prosperius, il centro specializzato in riabilitazione sempre di Umbertide. Qualche soldino in più vedrà che si troverà anche per la ristrutturazione del Calai, per l'EASP e per tutti quei servizi ricordati prima di cui i cittadini di Gualdo, più che dell'ospedale, necessitano quotidianamente e per l'intero arco della vita.
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