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“Quella di Aldo Bianzino, deceduto in circostanze misteriose nell’ottobre di due anni fa, è una morte talmente sconcertante e improbabile, per come è stata descritta, sulla quale bisogna fare piena luce”. È questo l'auspicio di Stefano Vinti, consigliere regionale di Rifondazione comunista. “In attesa della decisione finale del giudice prevista per i prossimi giorni” - Vinti si dice certo che - “la magistratura non insabbierà questo caso e saprà portare finalmente chiarezza su come sia potuta avvenire nel carcere di Capanne la morte di un detenuto, lasciato inspiegabilmente solo e senza adeguata assistenza sanitaria”. Condividi