“La Sinistra nazionale e anche umbra non può certo rinascere attraverso alchimie di vario tipo, raggruppamenti elettorali temporanei che mantengono intatti ed anzi rafforzano apparati, organismi, identità che in questi anni sono stati il vero ostacolo all’unità della sinistra”. Lo sostiene il consigliere regionale Pavilio Lupini (Sinistra e libertà), che afferma: “Militando in un partito di sinistra mi è capitato più volte di condividere e sostenere la prospettiva tesa a costruire percorsi costituenti in grado di rinnovare la politica sia sul piano dei contenuti, che sul piano delle regole democratiche. Ogni percorso è stato mortificato da quanti, pur dichiarandosi favorevoli, alla fine hanno preferito rifugiarsi nelle proprie certezze ideologiche, adagiandosi sulle proprie postazioni politico-istituzionali. Da parte dei diversi attori protagonisti è sempre mancato quello slancio di generosità che oggi, per la prima volta, ed in modo inequivocabile, si coglie nel processo costituente di Sinistra e libertà, che a me sembra l’unica prospettiva per ripartire su basi di chiarezza e serietà. Non c’è più infatti – prosegue Lupini - un organigramma ristretto che decide, ma c’è invece un’assemblea di 1.200 delegati che il 20 dicembre acquisirà la piena titolarità del simbolo di Sinistra e Libertà che era ancora nelle disponibilità dei 5 movimenti fondatori ed approverà il documento politico-programmatico che porterà a giugno del 2010 alla nascita del nuovo partito”.
“Le diverse assemblee provinciali che si svolgono in questi giorni in tutta Italia – spiega il consigliere - testimoniano della volontà di apertura ai contributi culturali, politici e di idee che provengono dalla società. Rispetto ad un’idea di federazione che rischia di essere un espediente che non supera le reali contraddizioni in cui la sinistra si trova, ma che semplicemente le anestetizza, noi siamo decisamente più avanti: siamo impegnati a costruire il percorso costituente, un processo che parta dai contenuti e che sia messo al riparo dalle contingenze e dalle esigenze spesso contrapposte dei diversi gruppi dirigenti. Ritengo comunque che dovremmo essere immuni da qualsiasi tentazione di autosufficienza, che potrebbe portare ad escludere piuttosto che ad aggregare e perciò aperti a tutti i contributi, purché espressi in un quadro di chiarezza programmatica e strategica”.
“Poiché l’unità delle forze della sinistra – afferma Lupini - è il nostro elemento fondativo, l’obiettivo primario ed irrinunciabile, dovremmo compiere ogni sforzo per essere coerenti, all’altezza delle sfide che ci vengono dalla complessità della situazione politica, dalla drammaticità della crisi economica e sociale, dal rischio forte di involuzione culturale della società. Abbiamo l’obbligo di restituire credibilità alla politica, di restituire agli elettori della sinistra la consapevolezza dell’utilità della propria appartenenza e del proprio impegno. Per questo motivo ritengo che si debba valutare con serietà e serenità qualsiasi proposta arrivi dal variegato arcipelago della sinistra che anche in Umbria si presenta frastagliato ed incapace di dialogare al proprio interno. Il nostro pensiero è efficacemente espresso da Vendola, secondo il quale ‘ci sono molti piccoli partiti senza popolo ed un grande popolo senza partito’. Con spirito di trasparenza e responsabilità noi vogliamo partecipare alla costruzione di questo partito. Forte di questa consapevolezza, ritengo che gli appelli all’unità del segretario di Rifondazione comunista non debbano cadere nel vuoto, purché non siano solo strumentali”.
“Siamo pronti – conclude - a ragionare dei temi centrali che riguardano l’Umbria e le prospettive di uscita dalla crisi. Confermiamo l’impegno a lavorare sul testo di legge per garantire il reddito sociale anche nella nostra regione. Voglio ricordare che Sinistra e Libertà del Lazio ha proposto e fatto approvare una legge simile in quella regione, che rimane per noi il punto di riferimento principale. Ciò che non trovo corretto nelle affermazioni del segretario di Rifondazione comunista è la pretesa di ricostruire, di comunicare e giudicare in modo personale ed alquanto malizioso le tappe di costruzione di Sinistra e Libertà in Umbria. Alla base di qualsiasi possibilità di dialogo credo debba esserci un reciproco riconoscersi e rispettarsi”.
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