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di Daniele Bovi Ancora una settimana di tempo per decidere se archiviare o meno, come chiesto dal pm Petrazzini, il fascicolo per omicidio a carico di ignoti per la morte di Aldo Bianzino, il falegname di Pietralunga (Città di Castello) morto in circostanze tutte da chiarire nell’ottobre di due anni fa nel carcere di Capanne. Carcere nel quale era stato tradotto dopo l’arresto per il possesso di alcune piantine di canapa. È stata dunque questa la decisione del gip Ricciarelli arrivata oggi intorno a mezzogiorno e per la quale si erano radunati, all’ombra di un sole gelido, oltre una cinquantina di persone. Nel piazzale di fronte al tribunale c’erano infatti, oltre a Rudra Bianzino (figlio di Aldo che da poco ha perso anche la madre) e lo zio, i membri del comitato Verità per Aldo, tanti militanti dei Radicali, quelli di Libera, Flamini e Pampanelli del Prc e l’associazione Luca Coscioni. “Bianzino e Cucchi – è scritto sul cartello di un uomo sandwich – sono stati ‘rieducati’”. Intorno alle 9.30 poi è arrivata la vicepresidente del Senato e storica esponente dei Radicali Emma Bonino accompagnata da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto anch’egli in circostanze più che misteriose il 22 ottobre scorso nel carcere romano di Regina Coeli. “Due vittime - dice la Bonino di fronte ad una selva di microfoni – senza verità. Verità che occorre trovare non in termini di vendetta ma di giustizia nella speranza che la verità possa funzionare da deterrente anche rispetto ad altri ipotetici casi di violenza nelle carceri”. La stessa Bonino ha poi sollecitato ''due riflessioni: la prima sul tema del proibizionismo e su un punto base, secondo cui non c'è crimine se non c’è vittima: così come ci ha insegnato Beccaria. La seconda sul fatto che le carceri scoppiano e quindi è necessario ‘decarcerizzare’ i cosiddetti reati minori. Cerchiamo di ridare fiducia alle persone nelle istituzioni”. “Sono qui – ha detto poi Ilaria Cucchi – prima di tutto per dare il mio appoggio e il mio sostegno morale a Rudra, che è solo nella sua battaglia avendo perso anche la madre. Anche se ora è circondato da tante persone che gli vogliono bene”. Lo stesso Rudra ha poi detto di aspettarsi che questa udienza “rappresenti un primo passo verso la giustizia”. Per la prossima settimana intanto, come ha detto ai cronisti la Bonino, sia Rudra che lo zio saranno ricevuti a Roma dal ministro Meloni per verificare le possibilità di un sostegno concreto ai familiari. Sempre in mattinata poi la Bonino si è incontrata con il sindaco di Perugia Boccali (per leggere il resoconto clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/28062) e con il presidente del Consiglio regionale Fabrizio Bracco. Condividi