Sarebbe un ragioniere campano di 32 anni, disoccupato e residente da alcuni mesi a Perugia, l'autore delle lettere firmate ''Brigate Rosse'', alcune contenenti anche proiettili, l'ultima delle quali – secondo quanto reso noto dalla Digos di Perugia – è stata recapitata ieri sera al Quirinale. Nell'abitazione dell'uomo, già denunciato in passato per reati comuni, è stata sequestrata stamani una'altra lettera dello stesso tipo indirizzata alla Presidenza del Consiglio e pronta per la spedizione. Le indagini sono state svolte congiuntamente da carabinieri e Digos di Perugia che escludono un movente politico della vicenda. Il ragioniere, sposato ed in grave difficoltà economiche, avrebbe redatto dal 16 novembre scorso sette di queste lettere (sei delle quali spedite) con minacce ad amministratori locali umbri, ai carabinieri e con l'annuncio di ''obiettivi'' da colpire in Umbria, edifici storici ed una caserma dei carabinieri. Almeno due di queste lettere erano state recapitate al Corriere dell' Umbria. L'uomo non avrebbe saputo spiegare le ragioni di questa sua iniziativa ed è stato denunciato per minacce aggravate a pubblico ufficiale ed a corpo politico amministrativo e per tentativo di estorsione. Nella sua abitazione sono stati sequestrati una stampante ad aghi utilizzata per la stampa delle lettere, una pistola giocattolo calibro nove con tappo rosso e proiettili dello stesso tipo di quelli che erano contenuti nelle lettere, due pc che ora saranno sottoposti ad accertamenti, una copia della lettera giunta ieri sera al Quirinale e, come detto, la busta pronta per essere spedita indirizzata alla Presidenza del Consiglio. La prima di queste lettere, con un proiettile, era giunta il 16 novembre alla redazione di Perugia del Corriere dell' Umbria e conteneva minacce al prossimo presidente della Regione Umbria (le elezioni sono in programma il prossimo anno). Il 3 dicembre era giunta al giornale un'altra lettera, con due proiettili, con la firma ''Rinascita Brigate Rosse'' e ''Coop-Fai''. Quest'ultima sigla era già nota in Umbria per precedenti minacce inviate alla presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti. La stella delle Brigate Rosse che compariva nella missiva sarebbe stata scaricata da internet. Questa lettera conteneva minacce al sindaco di Assisi Claudio Ricci ed all' Arma dei carabinieri. Delle altre lettere che sarebbero state inviate dal ragioniere non si era avuta notizia. Si è appreso oggi che contenevano minacce al sindaco ed agli assessori del Comune di Foligno ed annunciavano attentati nella storica Chiesa della Consolazione di Todi, alla Rocca di Umbertide, al Palazzo dei Priori ed all'Università per stranieri di Perugia, ed infine alla caserma dei carabinieri di Castel Del Piano, frazione di Perugia. Gli investigatori per il linguaggio delle lettere e l'accostamento inconsueto della sigla delle Brigate Rosse al movimento di ispirazione anarchica Coop-Fai avevano dato poco peso alla pista politica ma le indagini di carabinieri e Digos si sono sviluppate a tutto campo anche per la preoccupazione dovuta al ''crescendo'' delle lettere minacciose. Dopo la missiva giunta ieri al Quirinale stamani c' e' stata la svolta con la perquisizione nella abitazione del denunciato nella zona di Lacugnana, alla periferia della città. Gli inquirenti hanno fornito oggi alla stampa informazioni sommarie sulla operazione anche perché restano ancora molti aspetti della vicenda da chiarire. Hanno però sottolineato - come detto - che viene escluso il movente politico. Condividi