Relativamente alla vicenda dell’impianto di illuminazione della Consolazione è necessario fare chiarezza su tre elementi: 1) La manifestazione che si è svolta martedì otto dicembre è trasversale e non politicizzata, infatti il Comitato spontaneo costituitosi in difesa di uno dei monumenti più belli di Italia è composto da tutti cittadini che ritengono fondamentale non deturpare ciò che ha un grande valore storico-architettonico-artistico. 2) Mi chiedo come possa la Soprintendenza rilasciare un permesso di massima su un progetto che va a modificare l’aspetto architettonico esterno di un monumento di tale bellezza. Non conosco per la mia esperienza amministrativa precedente un procedimento autorizzatorio che si concluda con un permesso provvisorio della Autorità che dovrebbe sovrintendere alla tutela architettonica –paesaggistico - ambientale delle nostre città. Ma soprattutto, se a un normale cittadino, che magari chiede di cambiare gli infissi o di aprire una finestra in zona vincolata, si richiede come è giusto che sia, di rispettare le procedure e di attendere il parere e il relativo permesso dell’autorità preposta, come mai in questo caso si è agito con tanta non curanza e leggerezza. 3) Mi domando allora, se vi siano le dovute autorizzazione per un intervento di tale importanza, che come è noto dovrebbero essere state rilasciate dalla Soprintendenza e dal Comune di Todi; e se così non fosse chi si occuperà di far tornare la Consolazione al suo antico splendore ripristinando lo stato architettonico del tempio? 4) Sono stati spesi già 118 mila euro …… quanto si dovrà spendere ancora…. Condividi