di D.B.
Sul dossier degli indirizzi del Controllo collaborativo della Corte dei conti regionale il Pdl perugino si spacca, con l'ex candidato a sindaco Pino Sbrenna che sbatte la porta e dice addio al ruolo di portavoce dell'opposizione che lo stesso Pdl gli aveva affidato giusto il 2 luglio scorso.
La rottura si è consumata ieri pomeriggio durante la seduta del Consiglio comunale, quando Sbrenna aveva espresso l'intenzione di votare "una prudente e benevola astensione" nei confronti dell'atto della giunta. Il tutto motivato dal fatto che "da parte dell'amministrazione si nota un atteggiamento teso a prendere in considerazione le osservazioni della Corte dei Conti".
Una opposizione troppo soft per i falchi pidiellini (Baldoni, Valentino e Corrado), abituati più alla guerriglia che al fioretto di Sbrenna: "Il controllo cosiddetto collaborativo - dicono i falchi - esiste perché il Comune si è trovato in una posizione anomale col 'buco' di bilancio. E' da qui che nasce questa azione di controllo continuativo: siamo sotto osservazione costante come un malato in quarantena".
Oltre a Sbrenna sull'atto si sono astenuti anche Teresa Bellezza (Perugia di tutti) e Mauro Cozzari (Udc). "Poiché - ha replicato Sbrenna - pareri e valutazioni tra me e il resto dell'opposizione discordano chiaramente, annuncio ufficialmente che rinuncio al ruolo di portavoce e ognuno andrà per la sua strada".
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