di D.B.
Il secondo round dell'assemblea regionale Pd, iniziato ieri pomeriggio al Capitini con la relazione del neosegretario Bottini, proseguirà sabato mattina con i discorsi degli altri big del partito e con l'approvazione del regolamento per le primarie (da tenere eventualmente entro il 24 gennaio).
Un commento particolarmente duro sulla relazione di Bottini (per leggere il servizio di Umbrialeft clicca qui) è arrivato dal segretario provinciale Stramaccioni, appollaiato per tutto il tempo nella parte destra della sala congressi del Capitini. Stramaccioni ai giornalisti ha fatto notare l'anomalia di un partito di separati in casa, dove regna l'incomunicabilità e dove non ci sono più i bravi pontieri di una volta. Un partito dove a contare non è più la politica ma la freddezza dei regolamenti.
"Purtroppo - dice Stramaccioni a La Nazione - non c'è uno, tra quelli che dovrebbero, che avverte la necessità di prendere in mano la situazione e di adoperarsi perché non si arrivi alle elezioni in ordine sparso. Si vuole forse che a metà gennaio intervenga Bersani con indicazioni vagamente autoritarie?".
A risvegliare poi l'attenzione di una platea un po' assonnata ci ha pensato il sindaco di Castiglione del Lago Batino, il quale ha messo sotto accusa una classe dirigente capace solo di pensare a se stessa e inadeguata a preoccuparsi di una sconfitta elettorale "che è alle viste".
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