di
Alessandro Chiometti
In questi giorni migliaia di piccole associazioni culturali, circoli di anziani e bocciofile varie stanno facendo i conti con il modello EAS. Ovvero una dichiarazione da dover consegnare all'Agenzia delle Entrate.
Il fatto che il governo di questo paese si sia ridotto a dover controllare i bilanci delle associazioni che hanno budget annui ridicoli (inferiori allo stipendio MENSILE di un qualunque dirigente pubblico) rende bene l'idea sul punto in cui si trova il raschiamento del fondo del barile “Italia”.
Ma c'è un settore che, nonostante la crisi e la necessità di risparmio, non può conoscere tagli; è quello della scuola privata (quasi totalmente cattolica) che da quando il simpatizzante dell'Opus Dei, Massimo D'Alema, ha avuto la brillante idea di finanziare per la prima volta nel 2000 non ha mai conosciuto il significato della frase: “riduzione dei finanziamenti”.
Che ci sia il centrodestra o il centrosinistra al governo nulla cambia, i soldi alle scuole private non si toccano, con buona pace della nostra costituzione che recita testualmente “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” (Art. 33)
Invece la scuola privata ci costa (a tutti noi italiani) la bellezza di circa 500 milioni di euro l'anno.
Anche quest'anno sarà così visto che la riduzione di 130 milioni di Euro circa, ventilata da Tremonti è stata cancellata e dimenticata nel giro di due telefonate fra lo Stato Vaticano e i suoi baciapile che governano (purtroppo) l'Italia.
Non è fuori luogo ricordare ancora una volta il vertiginoso costo ANNUO della Chiesa Cattolica per lo Stato Italiano, che a seconda delle stime varia da 4,5 a 9 miliardi di Euro. Ovvero, ogni anno potremmo fare a meno di buona parte della manovra finanziaria se non ci fosse la palla al piede della Chiesa Cattolica.
Tutto questo mentre associazioni culturali dal budget annuo di mille euro sono costrette ad andare dai commercialisti per adempiere ai burocratici controlli del Ministero delle Entrate, come al solito risultano evidenti le priorità del Governo Italiano.
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