Durante la mattina di sabato 5 dicembre a Roma, in un gremito teatro Brancaccio, è partita la costituzione della Federazione della Sinistra. Una proposta politica che abbiamo salutato con favore, perché includente, aperta e rivolta a tutti quei soggetti, associazioni, comitati, movimenti e singole persone che vogliono impegnarsi per la ricostruzione di una forte sinistra nel nostro paese. Un percorso unitario che si pone l’obiettivo di invertire la tendenza negativa che negli ultimi anni ha visto la sinistra divisa e frammentata. Obiettivo possibile grazie a contenuti politici chiari e sintetizzabili nella campagna referendaria che è stata proposta su quattro punti: no al nucleare, no alla privatizzazione dell’acqua, no al processo breve e no alla precarietà.
Un percorso che appoggiamo convintamente, perché in sintonia con il lavoro politico di aggregazione ed inclusione che ha caratterizzato e caratterizza Rifondazione comunista di Perugia. E proprio a partire da proposte e contenuti, come il reddito sociale, continueremo a lavorare sul territorio con ulteriore slancio e passione per processi unitari, nei quali le identità politico e culturali possono e devono diventare un valore per poter definire un profilo politico autonomo dal Pd e strategicamente alternativo alle destre.
Nel pomeriggio, poi, la Federazione della Sinistra ha portato un contributo di straordinaria imponenza alla manifestazione di Piazza San Giovanni per chiedere le dimissioni del governo Berlusconi e le elezioni anticipate. Significative, in questo senso, sono state pure le presenze organizzate da Rifondazione comunista di Perugia: infatti solo dalla nostra provincia sono partiti sei autobus. Ecco, pensiamo che il dato politico più significativo della manifestazione sia stata la forte presenza di giovani che sono scesi in piazza contro un governo che, con gli attacchi a lavoro e scuola, gli sta togliendo ogni prospettiva per il futuro. Certo, la manifestazione è stata caratterizzata dal viola, ma anche dal rosso della Federazione. Infatti la Federazione della Sinistra è stata presente con le proprie bandiere non certo per mettere “cappelli”, ma semplicemente perché, a differenza di altre organizzazione politiche, ha condiviso in maniera organica la piattaforma della manifestazione. Non solo. Pensiamo che oggi la vera opposizione al governo in questo paese si faccia in piazza e non in Parlamento: non è possibile alcuna alternativa senza opposizione sociale.
Per questo, sebbene Rai e Fininvest abbiamo di fatto cancellato la presenza della Federazione della Sinistra al “No Berlusconi day” con un pesante deficit di informazione democratica, noi proponiamo che la manifestazione abbia un seguito nei territori a partire da una grande campagna referendaria contro la precarietà che chieda l’abrogazione della Legge 30.
Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc Perugia
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