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Amanda Knox ha chiesto di poter lavorare nella lavanderia del carcere di Perugia dove è detenuta per l'omicidio di Meredith Kercher (delitto per il quale la Corte d'assise di Perugia le ha inflitto 26 anni di reclusione). La giovane ha inoltre scritto all'Università di Washington per poter proseguire a distanza gli studi di lingue. Lo hanno riferito i suoi familiari che oggi hanno incontrato la studentessa nella casa di reclusione di Perugia. ''Non voglio perdere la mia vita'' ha detto oggi Amanda ai suoi congiunti. La Knox ha incontrato oggi la zia materna Christina e gli attuali coniugi del padre e della madre, Cassandra e Chris. Con loro l'avvocato Carlo Dalla Vedova che l'ha difesa insieme a Luciano Ghirga e a Maria Del Grosso. Secondo la famiglia, Amanda ''è determinata''. ''Si rende conto - hanno spiegato i suoi congiunti - della necessità di continuare a lottare ma anche di dover trovare serenità in carcere, di rimanere equilibrata. Per questo ha chiesto di poter lavorare e di riprendere a studiare''. Nei prossimi giorni il padre di Amanda, Curt, ripartirà per gli Usa. A Perugia rimarrà invece la madre Edda. I familiari hanno spiegato che nei prossimi mesi continueranno ad alternarsi in Italia ''per rimanere sempre vicini ad Amanda''. LA PREOCCUPAZIONE DEI LEGALI DI SOLLECITO ''Quando esco? Quando esco? Sono più di due anni che sto in cella...'': sono le parole che Raffaele Sollecito, condannato a 25 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher, ha ripetuto oggi al suo difensore Luca Maori che lo ha incontrato nel carcere di Terni. Il giovane pugliese oggi è stato trasferito nella casa di reclusione ternana da quella di Perugia. Il suo difensore lo ha trovato ''molto provato psicologicamente''. ''Siamo preoccupati - ha detto Maori - per le sue condizioni. Raffaele è comunque ottimamente supportato dal personale di polizia penitenziaria. Oggi ho avuto un lungo incontro con il direttore del carcere che si è mostrato molto disponibile''. Secondo il legale, Sollecito ''non si rende ancora conto di quanto successo e non sa cosa succederà ora''. ''Ha paura per il suo futuro - ha proseguito - e noi abbiamo cercato di rassicurarlo''. Riguardo alle polemiche delle ultime ore, l'avvocato Maori ha sottolineato che ''il sistema giudiziario italiano è estremamente garantista''. ''Se c'è stato un errore come in questo caso - ha affermato - è in grado di riparare a esso e siamo certi che lo farà nel processo d'appello''. Condividi