Il consigliere comunale Gianluca Graciolini Da una settimana intera oramai che tra le notizie principali del sito internet di una emmitente televisiva locale ne campeggia una relativa alla conferenza stampa della PDL sulla proposta di legge regionale a firma di Zaffini per trasferire le competenze sulle acque minerali ai comuni. Veramente strano che tra tutte le notizie che si sono accavallate da una settimana a questa parte, l'unica che sia rimasta è proprio questa: non è mai successo a rigor di memoria. Ma la stranezza che sorprende di più è nel titolo: infatti, si legge testualmente che detta proposta di legge è "avvalorata dalla raccolta di firme del Comitato Pro Acqua di Gualdo". O Zaffini e la PDL gualdese, schierata al gran completo in quella conferenza stampa, hanno fatto i furbi dicendo che le firme a sostegno della legge le ha raccolte il Comitato Pro Acqua di Gualdo, o hanno fatto confusione i giornalisti, o il Comitato Pro Acqua Gualdo è talmente contento di starsene sotto il vessillo della PDL confondendo un pò le acque. Sappiamo che le firme sono state raccolte da un comitato locale che coincideva di fatto con la PDL e sappiamo bene che la proposta di legge, se verrà approvata dal Consiglio Regionale, avrà la conseguenza di avallare nuovi attingimenti e nuove concessioni per lo sfruttamento industriale di acqua minerale. Sappiamo altresì che la proposta prevede delle briciole in cambio, da destinare ai Comuni direttamente interessati dai prelievi nonostante questi, come tutti gli altri in Italia, a cominciare dai più virtuosi, sono oggetto della mannaia dei tagli ai trasferimenti previsti dalla finanziaria di Tremonti, compresi quelli che consentono di esercitare la democrazia e quelli che servono ad erogare i servizi. Pochi sanno che in Umbria i canoni di concessione sono stati aumentati lo scorso anno con dura opposizione proprio della PDL, postasi a protezione degli interessi degli industriali delle acque minerali. Tant'è che la proposta attuale non prevede mica l'inasprimento dei canoni di concessione ma solo una diversa quota di destinazione ai Comuni. La proposta di legge si pone dunque come uno spot demagogico in quei territori e in quelle città che vedono la presenza di industrie che imbottigliano acqua, bene di tutti, senza vistosi ritorni economici e sociali, soprattutto in questi periodi di crisi. Le stesse parole di Franco Zaffini e di Fiammetta Modena testimoniano questo. La proposta fa altresi il paio con il decreto che privatizza definitivamente l'acqua nel nostro Paese varato dal Governo di Berlusconi e della Lega Nord e cerca di nasconderne l'impatto e la vergogna tra i cittadini gualdesi che da anni si mobilitano per la ripubblicizzazione del ciclo delle acque. Attorno alla questione dell'acqua c'è chi dalle nostre parti continua a confondere, è il caso di dire, le acque. Lo stesso Alessandro Fratini, tuttora zelante consulente del Comitato Pro Acqua, non si capisce se è uno dato in prestito da questo alla PDL o se è uno dato in prestito dalla PDL al Comitato. In barba alla tanto sbandierata equidistanza dai partiti fatta ad ogni occasione dai suoi rappresentanti che ci sembrano invece molto ma molto disponibili nel farsi interlocutori privilegiati dei poteri politici locali. Il prossimo consiglio comunale si troverà finalmente a discutere l'ordine del giorno di Rifondazione Comunista per esprimere contrarietà al decreto Berlusconi-Ronchi e per integrare lo stesso Statuto del Comune a salvaguardia dell'acqua bene comune e a garanzia dei servizi idrici pubblici e privi di rilevanza economica. Speriamo che la proposta trovi il consenso di tutti quei gruppi politici o di quei singoli consiglieri comunali che hanno a cuore l'acqua pubblica. Rifondazione Comunista è pronta da subito a lanciare la campagna per il referendum contro questo decreto e si mette a disposizione anche a Gualdo per dare il suo contributo di mobilitazione a fianco dei cittadini e dei comitati che sostengono questa battaglia. Proponiamo la costituzione di un comitato unitario per questa specifica mobilitazione, come ai tempi del referendum sull'art. 18. Sperando che nel frattempo il Comitato Pro Acqua possa schiarirsi le idee, chiarirle ai gualdesi e possa dare il suo contributo senza tanti inutili diversivi a questa vera battaglia per l'acqua pubblica, per la democrazia e la civiltà della solidarietà e dei beni comuni. Condividi