''Oggi è una giornata due volte brutta per Berlusconi: per la manifestazione del 'No B Day' e perché adesso qui, stamattina la sinistra torna in campo''. Cesare Salvi ha aperto così a Roma, al teatro Brancaccio, i lavori della Assemblea della Federazione della Sinistra, nuova formazione politica alla quale aderiscono Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà. CESARE SALVI''Oggi è anche una giornata due volte buona per noi, che diamo vita alla fase costituente della Federazione della Sinistra, e per l'Italia per i lavoratori, per i ceti popolari, per chi non vuole rinunciare alla speranza di un altro mondo possibile'', ha aggiunto Salvi lanciando la proposta di un referendum popolare per l'abrogazione della legge Biagi sul lavoro (30/2003). Salvi ha indicato la ''battaglia per ridare centralità al lavoro'' e ''la battaglia per un'alternativa sociale, per una democrazia e un'etica pubblica fondate sul valore sociale del lavoro, sulla dignità e i diritti di tutte e di tutti'' come linee guida della nuova formazione politica nata oggi a Roma. PAOLO FERRERO ''Faccio l'invito a tutti coloro con cui abbiamo litigato in questi anni a riprendere un cammino comune dentro la Federazione della sinistra, come spazio pubblico comune, in cui ci possiamo e dobbiamo metterci tutti in gioco''. Così Paolo Ferrero, nel suo intervento all'Assemblea, si rivolge a ''tutti quanti a sinistra non si riconoscono nei partiti attuali'' ''Larga parte di chi vuole fare politica a sinistra oggi lo fa fuori dai partiti - sottolinea Ferrero - La Federazione non deve essere l'aggregazione di quanti si sentono ''ancora di sinistra'', bensì quella di tutti coloro che ''ridiventano ogni giorno anticapitalisti; che si sentono indipendente dai padroni, dai poteri e gli interessi particolari, dal patriarcato, dal Vaticano''. ''Non ci consideriamo la sinistra estrema della socialdemocrazia - spiega - ma vogliamo costruire un polo politico autonomo. Una sinistra che non si propone solo di rappresentare, ma che si propone di ricostruire le relazioni e le pratiche sociali che permettano di sconfiggere quel senso di smarrimento e di precarietà che poi portano a rifugiarsi nel populismo''. OLIVIERO DILIBERTO ''Quello di oggi è un risultato importante. La Federazione la continuo a immaginare come una tappa e non come un punto d'arrivo: la tappa di un percorso che possa arrivare al partito''. Guarda al futuro Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti Italiani, nel suo intervento. ''L'unità fra noi è un prerequisito e questa di oggi è l'unità possibile oggi, sulla quale io e il mio partito - aggiunge Diliberto - intendiamo investire politicamente ed anche umanamente per quello che ciascuno di noi saprà dare''. ''Vedete - sottolinea - io sono comunista e intendo rimanere comunista, e non trovo modo migliore per definire quanti si battono per il superamento del capitalismo. Ma altrettanto voglio che questa mia appartenenza non sia d'impaccio per comprendere quanto radicalmente il mondo e lo stesso capitalismo siano mutati nel corso dei decenni. Non voglio insomma che la parola comunista sia una gabbia invece di essere la parola che sprigiona la più grande forma di liberazione degli esseri umani''. ''Sono convinto che sia urgente un profondo rinnovamento dei gruppi dirigenti della sinistra e dei comunisti - conclude - Alcuni di noi, sicuramente io, siamo sulla breccia da decenni e abbiamo sulle nostre spalle le responsabilità dello stato attuale della sinistra. Nessuno, tranne i più giovani, può chiamarsi fuori. Ed allora largo ai giovani''. Condividi