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PERUGIA - Alla presenza del fiduciario regionale Paolo Brutti i responsabili del dipartimento ambiente, energia, urbanistica, territorio e infrastrutture dell’Italia dei Valori, Enrico Pettinacci ed Elisabetta Valloscuro, il consigliere regionale dell'IdV Oliviero Dottorini e il capogruppo in Provincia dell'IdV Franco Granocchia, con la presenza del vice presidente della Provincia Aviano Rossi e dell'assessore della Provincia di Terni Marcello Bigerna, hanno tracciato il profilo politico del partito in merito alle tematiche dell'ambiente in Umbria, definendo imprescindibile un cambiamento di marcia sul tema dell’ambiente rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Alle affermazioni usuali, ha detto Brutti, che l'Umbria è il cuore verde dell'Italia e che l'ambiente e il paesaggio in Umbria sono i motori di un nuovo sviluppo segue invece la realtà del disastro ambientale di Bettona, di quello simile di Marsciano, del sequestro dell'acqua da parte della multinazionale della Rocchetta, dallo stato del Trasimeno, del Tevere, del Chiascio del Topino e del Nera. Secondo Elisabetta Valloscuro “la gestione dell'acqua va verso la privatizzazione, anche in Umbria, e quindi che si deve procedere immediatamente allo scioglimento delle società miste per gestire il servizio idrico con aziende speciali”. “Gli allevamenti suinicoli senza nessuna filiera alimentare a valle, basati sulla soccida- ha spiegato Dottorini- lasciano in Umbria solo l'inquinamento dei reflui. “Come rappresentate IdV in Provincia con incarichi relativi all’ambiente- ha sostenuto Granocchia- ho constatato quante forme di inquinamento minaccino ogni giorno i nostri fiumi, scarichi illegali e discariche abusive al primo posto. I beni ambientali sono di tutti e dobbiamo eliminare ogni abuso ed uso speculativo, penso all’acqua, agli allevamenti intensivi, e a quelle industrie che bruciando rifiuti immettono nell'atmosfera gas serra, diossine ed altri inquinanti cancerogeni”. Gli inceneritori, hanno ribadito Dottorini e Brutti sono sotto sequestro per inquinamento ambientale, le discariche sono piene. La raccolta differenziata nei due capoluoghi di provincia non supera il 30% e il piano dei rifiuti è nato già vecchio. Il piano delle acque allarga i limiti per i reflui zootecnici e aumenta il numero di suini allevabili, nonostante il disastro di Bettona. Per questo l'IdV in Regione ha votato contro. Il trasporto ferroviario, ha concluso Pettinacci, pur ecologicamente più compatibile, è in Umbria fortemente sottosviluppato, con disagi grandissimi degli utenti soprattutto pendolari. I centri storici non sono stati liberati dal traffico automobilistico e sussistono ovunque pesanti barriere architettoniche che rendono difficile la fruizione delle città e dei servizi ai diversamente abili.Per passare dalle parole ai fatti nella prossima legislatura regionale dovranno essere perseguiti con coerenza questi obiettivi: Il risparmio energetico, a partire dagli edifici pubblici e la riduzione a monte del volume dei rifiuti. La raccolta differenziata porta a porta e il riciclo integrale dei rifiuti secchi. La realizzazione di veri impianti di compostaggio. La pubblicizzazione della gestione dell'acqua. Gli impianti a biomasse aziendali o di filiera corta. La cessazione della pratica della combustione dei rifiuti nei cementifici. Condividi