CITTA' DI CASTELLO - “La nuova ipotesi elaborata per la Piazza dell’Archeologia è stata giudicata dai commissari, sebbene con accenti diversi, migliorativa rispetto allo studio precedente, perché riequilibra gli spazi e le quote tra edifici e piano viario, rispettando la prospettiva sugli immobili di pregio che insistono nella zona”: Luciano Domenichini, presidente della commissione Assetto del territorio del comune di Città di Castello dà conto della seduta dedicata all’illustrazione del progetto relativo all’area exFat, modificato alla luce dei rilievi sollevati da comune, cittadini, consulta e comitati. “È stata accolta positivamente anche la revisione della strada d’accesso, perché si utilizzerà il corridoio giù realizzato in viale Franchetti senza procedere ad un secondo tunnel sotto le mura, aumentando la capacità dei parcheggi. Voglio sottolineare il clima di attenzione e proposta con cui i consiglieri hanno seguito e partecipato le spiegazioni dei tecnici”.
“Molti dei nodi che rendevano incerto l’esito del Contratto di quartiere sono stati sciolti” aggiunge il sindaco Fernanda Cecchini “La firma della convenzione con Fat e Fintab ha permesso di entrare nella fase operativa delle procedure, formalizzando il passaggio di proprietà della piazza dell’Archeologia e del Cenacolo al Comune e definendo come proteggere dalle operazioni di demolizione la porzione, per altro circoscritta, su cui la Soprintendenza ha ravvisato l’opportunità di ulteriori saggi. L’Amministrazione proseguirà il confronto sull’assetto dell’area affinché l’imponente recupero che interesserà i quartieri Prato e Mattonata possa tenere insieme funzionalità e salvaguardia dei beni archeologici ed architettonici, anche attraverso delle modifiche contestuali allo sviluppo della progettazione esecutiva. Nelle prossime settimane, con l’inizio ufficiale del cantiere, la città volterà pagina, compiendo i primi passi verso un recupero pieno del suo centro storico: il risvolto della medaglia è rappresentato dalla logistica connessa alla costruzione dei nuovi manufatti, la cui organizzazione dovrà essere pensata in modo da limitare al massimo il disagio per residenti e cittadini”.
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