Gentilissimi, vi scrivo per chiedere la possibilità di avere un contraddittorio inerente al Vostro articolo del giorno 04/12/09. Lo spettacolo teatrale dal titolo “26 marzo 1970: nuovi occhi per viaggiare”, scritto ed interpretato da Rosario Parente, riguarda innanzitutto la prevenzione e non la sicurezza stradale. Ne converrete dall’alto della vostra esperienza linguistica, che non si tratta della stessa cosa. Chiedo pertanto un contraddittorio perché, è evidente, a Perugia non ci siete abituati. Non entro nel merito dei giudizi tecnici della signora Mancinelli, giudizi soggettivi indubbiamente insindacabili anche se discutibili: d’altro canto faccio da oltre un decennio questo lavoro per cui la critica è e deve essere il mio pane quotidiano, altrimenti una crescita professionale non è plausibile. Ciò che volevo rimarcare è il tenore di stampo scandalistico che avete voluto dare al taglio del vostro articolo.Il giorno 01/12/09 al teatro Morlacchi ci sono state indubbiamente delle situazioni, definiamole sconvenienti, e vi posso garantire che in sede di autocritica sono state già ampiamente analizzate. Ma ciò che riportato nell’articolo di cui sopra, sono state omesse alcune verità basilari ai fini di un riscontro a 360 gradi, e che fanno si che l’articolo si trasformi in un attacco personale di gusto tipicamente provinciale e ai danni di una perfetto sconosciuto qual è il sottoscritto. A tal proposito ho già informato il mio legale e ne trarremo in seguito le considerazioni finali. Detto questo, vorrei raccontare brevemente la giornata sulla prevenzione stradale. Il Ministero dei Trasporti ha finanziato questa tournèe, comandando gli uffici provinciali affinché ospitino lo spettacolo nelle proprie città. Se andate sul sito WWW.ROSARIO PARENTE.COM potete trovare tutte le località dove ci siamo esibiti e dove andremo in seguito. Mi permetto anche un piccolo consiglio: già che ci siete guardate pure il curriculum del sottoscritto. Torniamo a quell’infausta giornata. In teatro sono affluiti circa seicento ragazzi dai 12 ai 18 anni, e questa è stata indubbiamente una gran bella cosa, ma alcune forme di disservizio ci sono state. Per esempio, il fatto che le frange più estreme del tifo, non butto lì a caso questo termine visto che cantavano” TERNANO DI MERDA PO,PO,PO,PO…ECC., sono state collocate al quinto anello del teatro: mi domando, come si possa pretendere di controllare tali soggetti al buio e ad una distanza pari ad una trentina di metri di altezza. Oppure il servizio d’ordine non ha pensato che quel settore fosse fuori controllo! E preferisco pensarla così, non voglio pensare che fossero stati mandati appositamente in quel luogo “perché tanto questi non capiscono niente quindi tanto vale scaricarli nel luogo più lontano possibile, magari dalle autorità.” Ora, questo spettacolo ha già avuto la possibilità come dicevo prima, di fare oltre una trentina di repliche in tutta Italia ma mai, e sottolineo mai avevamo avuto un’accoglienza simile a quella della bella Perugia. Normalmente quando apro l’incontro con i ragazzi, puntualizzo subito che quella che andrò a raccontare sarà una storia vera, e resto col sangue gelato quando leggo della mia presunta mancanza di rispetto nei riguardi di coloro che sottolineavano il proprio disinteresse verso il lavoro, e non viene sottolineata da parte vostra la cafonaggine espressa da costoro anche nei riguardi degli studenti che volevano seguire! D'altronde con i giornalisti non c’è da stupirsi: fa più notizia l’attore che si spazientisce, Mancinelli docet. Però, c’è sempre un però, non avete di fronte uno che non sa ciò che dice, e avreste fatto meglio ad approfittare della mia presenza in teatro quel giorno: troppo comodo scrivere ciò che è stato pubblicato. Quando ho detto che la mamma dei cretini è sempre incinta, un’insegnate seduta in seconda fila e che accompagnava una scuola media, lamentava il fatto che non riusciva a seguire né lei,né i suoi ragazzi, lo svolgimento dello spettacolo perché continuamente disturbato dai ragazzi del quinto piano. Quando ho definito sempre quello sparuto gruppo imbecilli, è perché oltre a fumare, gettavano i mozziconi sui ragazzi sottostanti: chiedere al comandante dei vigili del fuoco! Per non parlare dei ripetuti miagolii fatti al buio senza che una sola volta ci sia stato un insegnante o chi per esso sia andato a redarguirli. E soprattutto quando ho riferito al ragazzo di cadere, è perché quello si era sporto dalla balaustra del loggione in modo oltremodo pericoloso ( chiedere al comandante dei vigili del fuoco!) ma tutto ciò il vostro professionale giornalista non LO HA VISTO! Quindi, per non dilungarmi troppo, questo è stato il tenore di una mattinata in teatro. Comunque, due cose: vi allegherò tutte le mail che ho ricevuto da parte dei ragazzi di tutta Italia, così avrete modo di capire a fondo che tipo di spettacolo sia questo e soprattutto su chi sia realmente la persona che ha scritto quel becero articolo. Fra le varie mail consiglio di leggerne una proprio proveniente da Perugia. Per chiudere,un altro paio di precisazioni: il target dello spettacolo è rivolto ai ragazzi delle quarte e delle quinte secondarie, e non per intellettuali di sinistra come la signora Mancinelli, e parlo da comunista sfegatato. Non basta un bel teatro per uno spettacolo se il personale di servizio non è a disposizione: non ci hanno fornito nemmeno i fondali di scena, sapete quelli neri, con le quinte laterali tipiche dei teatri lirici come il vostro Morlacchi, perché sostiene la direttrice dello stabile il sottoscritto ha detto telefonicamente:” siamo muniti di tutto il necessario”. Questo evidentemente è valido solo a perugina, in tutti e sottolineo tutti gli altri teatri non è così! Le maschere sono addette al servizio d’ordine, nella fase di afflusso e deflusso del pubblico compresa la loro permanenza nello stabile. A proposito di Troia, gli studenti sanno benissimo che la mia è una battutina, che mi riferisco ad Ilio, e non ad una ragazza dai facili costumi. Ah quale bigottismo! Il mio invito pertanto è che : 1. lettera di scuse sul vostro giornale nei riguardi di Parente Rosario, alla Sig.ra Elena Riccardi che è, cara signora Mancinelli quella bambina che ad un anno e mezzo piangeva perché il suo papà non tornava più a casa, se ha seguito bene lo spettacolo. 2. Pubblicazione dei fatti che ampiamente il mio staff ha documentato attraverso filmati 3. togliere immediatamente l’articolo denigratorio e diffamante dalla rete 4. se tutto ciò non avverrà entro e non oltre 48 ore dal momento dell’invio della missiva avrete notizie dal mio legale. Distinti saluti Rosario Parente Condividi