Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista-SE Stefano Vinti ha depositato presso la presidenza del Consiglio una mozione con la quale propone di impegnare la Giunta regionale ad avviare una verifica “urgente e straordinaria” su tutte le scuole di ogni ordine e grado della regione in merito allo stato degli edifici di edilizia scolastica sia sotto il profilo strutturale che del rispetto delle norme di sicurezza, compreso il rispetto degli indici di affollamento delle classi, nonché a verificare, anche richiedendo i dati al competente Ufficio scolastico regionale, che la composizione delle classi in cui sono inseriti alunni con disabilità non sia tale da compromettere il diritto all’integrazione. Inoltre, la mozione chiede di avviare la fase preparatoria della programmazione della rete scolastica, prevedendo percorsi di coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni scolastiche, delle assemblee elettive, delle associazioni, al fine di rendere effettivo l’esercizio del diritto allo studio.
La premessa dalla quale scaturisce la mozione è nella “portata devastante – secondo Vinti – dei tagli all’istruzione statale operati dal governo”, con una diminuzione del numero delle classi a fronte dell’aumento di iscrizioni che si è verificato nella nostra regione”. Una “politica restrittiva – secondo il capogruppo di Rifondazione comunista – che ha impedito a numerosi alunni della scuola superiore di frequentare l’indirizzo di studi prescelto o di proseguire quello iniziato. Inoltre, in molti casi si sono costituite classi con un numero di alunni che supera le 30 unità, con uno o più alunni disabili, spesso non rispettando i parametri di affollamento della normativa vigente che – ricorda – prevede debbano esserci 1,96 metri quadrati per alunno nelle scuole superiori e 1,80 metri quadrati per alunno negli altri ordini, al netto dello spazio occupato dagli arredi”.
Per il capogruppo regionale di Rifondazione comunista le problematiche esposte nella mozione attengono a materie di competenza della Regione quali l’edilizia scolastica, la tutela della salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la programmazione territoriale della rete scolastica, il diritto allo studio, quest’ultimo inteso nella sua accezione più ampia e non come mero esercizio di politiche assistenziali”.
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