''Perugia non dimenticherà Meredith, uccisa quando era ospite della città, ma adesso i perugini vogliono sapere la verità e aspettano con attenzione la sentenza''. Lo ha detto il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.
''Quella ragazza e la sua famiglia - ha proseguito – devono avere giustizia, e questo significa mettere la parola fine ad un processo lungo e difficile. I giudici devono dirci cosa è davvero successo in quella casa. Qualunque sia il risultato, credo che i perugini lo prenderanno con grande rispetto e fiducia per la giustizia e con sobrietà, come con sobrietà hanno seguito il processo''.
''Quella perugina - ha detto ancora il sindaco - è una comunità che non fa la fila per entrare in aula e soddisfare curiosità più o meno morbose. La ferita resta aperta per la morte di Meredith, che nessuno restituirà più alla sua famiglia e a tutti noi, mentre sono per fortuna alle nostre spalle - ha concluso - quelle incredibili rappresentazioni di Perugia, subito dopo l'omicidio, come una sorta di città perduta''.
Sono oltre 230 i giornalisti, fotografi e teleoperatori accreditati per assistere alla fase finale del processo per l'omicidio di Meredith Kercher davanti alla Corte d'assise di Perugia. Appartengono alle principali testate mondiali, gran parte provenienti da Inghilterra e Usa. Negli ultimi giorni alla segreteria della Corte sono giunte numerose richieste di accredito anche dalla Germania.
Oltre una decina i pulmini con le antenne satellitari parcheggiati all'esterno del palazzo di giustizia. Allestite diverse postazioni per le dirette dei vari inviati e per la ripresa dell'ingresso da dove transiteranno le parti coinvolte nel processo.
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