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PERUGIA – Sono sette gli interventi di manutenzione che la Provincia di Perugia sta al momento realizzando sul Fiume Chiascio, dalla confluenza con il Tevere fino alla Diga di Casanova presso Valfabbrica, dove sono previsti lavori sia sulle opere idrauliche che sulle sponde. Più in particolare saranno eseguite opere di manutenzione della vegetazione ripariale, il consolidamento delle sponde, il ripristino dell’officiosità idraulica e sono volti al miglioramento della capacità di deflusso del fiume ed alla relativa riduzione del rischio idraulico. Gli interventi di manutenzione della vegetazione riguardano prevalentemente essenze di pioppo bianco e nero, salice e acacia che, spesso a causa della loro prossimità alle acque anche ordinarie e soprattutto per l’acclività delle sponde, presentano molti esemplari divelti, eccessivamente spiombanti, secchi e più o meno ammalorati. Molte di queste piante sono state minate dalla piena del novembre 2005 e costituiscono un vero è proprio pericolo qualora, in concomitanza ad altri eventi di piena, dovessero essere definitivamente rimosse dalla corrente e trasportate verso valle, andando ad intaccare la stabilità e l’efficienza idraulica dei ponti sul Chiascio e di quelli sul Tevere. In tale contesto si è reso necessario il taglio selettivo delle piante in precarie condizioni vegetative o di stabilità e la rimozione di quelle trasportate dalla piena e depositate o rimaste incastrate lungo le sponde. Tutti gli interventi sono tesi all’esclusivo scopo di eliminare intralci al deflusso delle acque nel tratto d’intervento, salvaguardando la continuità vegetativa della fascia boscata tampone. Per le operazioni di manutenzione della vegetazione ripariale e allontanamento delle alberature in alveo ci si attiene alle “Linee guida per la individuazione e definizione degli interventi di manutenzione delle opere idrauliche e di mantenimento dell’officiosità idraulica della rete idrografica” previste dal Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere ed agli studi condotti dall’Università degli Studi di Perugia su incarico della Provincia. In particolare gli interventi prevedono, per il terzo inferiore della sponda, la rimozione delle alberature gia cadute ed il taglio della vegetazione presente all’interno dell’alveo. Nei due terzi superiori della sponda, sempre di proprietà demaniale, l’intervento di manutenzione consiste nel taglio selettivo di piante di alto fusto che si presentano secche, malate, in via di deperimento, o con eccessiva inclinazione. Fra gli interventi è risultato particolarmente gravoso quello in destra idraulica a monte del ponte sulla strada comunale “della Catena” in loc. La Palazzetta nel comune di Bettona. Qui, oltre al taglio di pioppi spiombanti in alveo, su ordinanza del Sindaco si è provveduto anche alla rimozione di esemplari pericolanti posti fra il fiume e la strada comunale che conduce al ponte, per la salvaguardia della pubblica incolumità. Il legname risultante dalle operazioni di manutenzione è stato sottoposto a cippatura per utilizzarlo in centrali alimentate a biomassa o per trasformarlo nel comune pellets. Nello stesso tratto fluviale, inoltre, si è provveduto alla completa ripulitura dei rifiuti abbandonati. I progetti prevedono inoltre il rimpianto di specie autoctone. A Bettona, ad esempio, si provvederà alla piantagione di una cortina di noccioli per la creazione di una specifica fascia tampone che possa scoraggiare lo scarico di materiali dalla strada e permetta il rinsaldamento della porzione di sponda, particolarmente scoscesa, al di sopra della golena. In generale, nei tratti in cui risulterà opportuno prevedere il rinsaldamento della sponda a lungo termine, verranno messe a dimora piante di quercia ed ontani. Le operazioni di taglio e rimpianto sono effettuate sotto la supervisione di un esperto naturalista. Tali interventi sono effettuati in ottemperanza alla Legge regionale 3/1999 che assegna alla Provincia la competenza della gestione e manutenzione delle sponde dei corsi d’acqua con particolare riferimento ai Fiumi Tevere e Chiascio. Condividi