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SANT'ANATOLIA DI NARCO - Il museo come luogo dove il passato s’intreccia con il presente, e la storia da rivivere s’intesse con le relazioni, la cura del disagio, la riabilitazione. Con tale obiettivo il Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco, il Comune di Sant’Anatolia e il Cedrav, col contributo della Regione Umbria (Servizio Beni Culturali) e con il sostegno della Consigliera regionale di Parità, promuovono il convegno di domani, venerdì 4 dicembre alle ore 15.00, al Convento di Santa Croce. “Manualità creativa per un benessere inclusivo” il titolo del convegno, che vedrà terapeuti, operatori sociali, persone disabili, esperti tessitori, amministratori, avvicendarsi per discutere attorno al tema del museo – e in particolare il Museo della Canapa - come fonte di recupero per la disabilità. L’idea di un convegno sul tema ‘museo-telaio-disabilità’ è partita da lontano, e arriva al culmine dell’esperienza che lo stesso Museo della Canapa conduce, da mesi, insieme al Servizio socio-riabilitativo per disabili adulti “Il Laboratorio”, di Prato Smeraldo (Foligno, Asl 3). Il “Progetto Penelope” porta infatti ogni settimana una decina di disabili affetti da handicap diversi (sindrome down, ritardi mentali diversi, autismo) nei locali del Museo della Canapa, per tessere trame con il telaio manuale a disposizione nel museo. Un esperimento che Glenda Giampaoli, direttrice del Museo, e gli operatori sociali del Servizio socio-riabilitativo, hanno voluto mettere in pratica dopo una prima visita al museo dei disabili, “e dopo aver visto” racconta Glenda Giampaoli “il loro interesse immediato per il telaio, quasi come fosse un prolungamento del loro corpo”. I movimenti semplici e ritmici e la presenza dell’ordito, che dà stabilità, insieme alla creazione della trama, sono risultati ‘terapeutici’ come qualsiasi altra terapia occupazionale. “Le persone disabili si sono affezionate al telaio, hanno chiesto di tornare, e così è stato”. A partire dalla raccolta della canapa nei vivai della Comunità Montana, i disabili sono stati coinvolti, fino all’orditura di trame semplici ma colorate. In futuro si prevede di proseguire ed ampliare l’esperienza, con disabilità e altre fasce deboli; per ora, si mette sul tavolo l’esperienza, chiamando a raccolta gli amministratori della Cultura e del Sociale, ugualmente coinvolti. Aprirà il convegno di domani (ore 15.00) l’assessore regionale alla cultura Silvano Rometti, seguito dal sindaco di Sant’Anatolia Tullio Fibraroli, da Pietro Bellini (presidente Cedrav, in prima linea con la rete degli Ecomusei della Valnerina) e da Glenda Giampaoli. Spazio poi a terapeuti ed esperti con Immacolata Tomay, presidente dell’Ordine degli Psicologi umbro, che parlerà di “politiche della salute degli stakeholder nella promozione del benessere della comunità”; Maria Cristina di Paola, operatrice sociale, che illustrerà il “Progetto Penelope”; Luciano Ghersi, tessitore, che a Porchiano del Monte (Amelia) ha fondato la sua Facoltà di Tessere, e che parlerà di esperienze esistenti in Italia. A Giampaolo Bottaccioli (psichiatra e psicoterapeuta Ausl 2) spetterà di parlare di “memoria, capitale sociale, benessere comunitario, riabilitazione”, mentre Marina Toschi, Consigliera di Parità della Regione Umbria, interverrà su “Resilienza. Un museo può aiutare?”. Di cooperazione sociale per il benessere e l’inclusione parlerà Catiuscia Marini (Legacoop Umbria), mentre le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale Damiano Stufara. Un ruolo insolito e vivacizzante, non privo di risvolti polemici, lo avrà Andrea Tonucci, persona disabile, vice presidente FISH e responsabile del Centro per l’Autonomia Umbro: il quale farà da ‘discussant’ per tutti i politici presenti, e da co-moderatore insieme alla psicologa e sostenitrice del Museo, Cinzia Calef. Condividi