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di Daniele Bovi Ho fatto tutto il possibile per salvare Bettona dal disastro ambientale, concordando tutti i passi con l’amministrazione comunale. Mentre sabato scorso il Consiglio comunale di Bettona si apprestava a revocare la quasi trentennale convenzione con la Codep, il presidente della società Stefano Roscini (entrato in carica il 23 settembre) vergava in due lettere inviate ai consiglieri comunali la difesa del suo operato. “Al momento del mio insediamento – dice Roscini (denunciato dal Noe il 24 novembre scorso per invasione di edificio pubblico finalizzata all’occupazione abusiva) – l’impianto risultava completamente fermo con tutti i vari contenitori pieni di liquami. La laguna - continua Roscini - aveva un margine di circa 7 centimetri dal punto di sversamento”. Viste le piogge previste, Roscini sostiene l’impraticabilità della fertirrigazione: da qui la decisione di centrifugare i liquami. Su quei liquami poi sono state fatte analisi accurate da un istituto terzo che ha certificato come “il materiale centrifugato è perfettamente idoneo ad essere utilizzato in agricoltura”. La parte solida dei reflui fu stoccata nel magazzino poi sequestrato dal Noe “al solo fine – sostiene Roscini – di mettere in sicurezza l’impianto”. Quello stesso magazzino poi, sostiene Roscini, non solo era costruito su un terreno della Codep, ma era anche proprietà della Codep stessa che lo aveva in uso gratuito in base ad una convenzione del 1999. “Al mio arrivo – scrive Roscini – il magazzino era già in uso alla Codep: le chiavi erano custodite dal custode della Codep, al suo interno vi erano stoccati materiali e attrezzature di proprietà Codep. In passato, riferivano dipendenti Codep, in varie occasioni gli amministratori della Codep hanno stoccato il residuo solido della centrifugazione nel suddetto capannone”. Non riscontrando quindi “la mancanza di controindicazioni” Roscini sostiene di aver fatto tutto a norma, anche vista la situazione di emergenza. Insomma, Roscini dice di aver fatto tutto il possibile nell’interesse della comunità di Bettona, cercando di evitare che i liquami si riversassero sui terreni circostanti. L’attacco più pesante arriva verso la fine della missiva (datata 27 novembre), quando Roscini tira in ballo l’amministrazione e il vicesindaco Bazzoffia. Il vicesindaco, sostiene Roscini, “mi ha ripetutamente contattato” venendo poi costantemente informato sulle varie attività della Codep. “Coloro a cui competono le scelte politiche – scrive Roscini – non sono stati in grado di delineare con chiarezza e trasparenza cosa fare e con quali modalità”. E ancora: “Il 30/10/09 su richiesta dell’amministrazione la Codep ha prodotto un piano di intervento approvato dagli allevatori soci; le linee guida in esso contenute erano state discusse e concordate con l’Assessore Bazzoffia. Nessun riscontro ufficiale, positivo o negativo, è intervenuto da parte dell’amministrazione né dell’Assessore di riferimento”. Condividi