Stamani si è tenuto a Palazzo Cesaroni un incontro consultivo pubblico sui problemi della scuola, per iniziativa dei consiglieri regionali Enrico Sebastiani e Alfredo Santi (entrambi del gruppo FI-Pdl), al quale hanno partecipato numerosi dirigenti scolastici ed alcuni assessori all’istruzione di vari Comuni umbri, che hanno rappresentato ai consiglieri alcune delle problematiche riguardanti le scuole umbre e, al termine, hanno chiesto collegialmente un incontro con i presidenti dei gruppi consiliari della Regione al quale prendano parte gli assessori provinciali all’istruzione di Perugia e Terni e l’assessore regionale Maria Prodi. “Abbiamo ritenuto nostro dovere, in quanto politici eletti alla Regione – hanno spiegato Sebastiani e Santi – di ascoltare i dirigenti scolastici per poter rappresentare le loro istanze nella sede istituzionale, visto che non lo ha fatto l’assessore regionale all’istruzione, negando la conferenza programmatica richiesta in Commissione e autorizzando l’incontro recentemente tenutosi sulla revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. Il problema principale perciò è – secondo i due consiglieri regionali – il totale immobilismo della Regione sul versante scuola”. “In assenza di una politica regionale – ha detto Sebastiani – subiamo interventi di stampo ragionieristico che tengono conto di parametri prefissati relativi al numero di posti per il personale della scuola, classi, plessi e costi, che finiscono con il compromettere il diritto allo studio nei vari territori: caso emblematico la mancata autorizzazione di 13 classi per 528 studenti adulti che sono stati privati della possibilità di proseguire gli studi giunti al quarto anno di scuola secondaria. Così il bando della Regione sugli interventi finalizzati all’integrazione e al potenziamento del sistema dei servizi di istruzione appare ridicolo, perché non fa altro che distribuire poche risorse ‘a pioggia’ sui due terzi delle scuole umbre senza migliorare la qualità del sistema scolastico ed assicurare il prosieguo degli studi agli studenti lavoratori, disattendendo totalmente le finalità generali”. Per Sebastiani sono stati fatti errori anche sul dimensionamento scolastico dell’anno scorso, perché “in mancanza di linee guida nella programmazione regionale si è lasciato decidere l’assetto delle scuole ai Comuni e alle Province, con il risultato che abbiamo poli comprensivi da 1.300 scolari e scuole di periferia con le classi semivuote, mentre è la scuola stessa che deve organizzare le proprie offerte formative in base alle esigenze del territorio”. “L’assessore Prodi – ha concluso Sebastiani - contesta la logica dei tagli operata dal ministero ma decide di non attutire la ricaduta degli stessi, adottando la strategia politica del ‘tanto peggio, tanto meglio’. Invece, se la Gelmini ha fatto male, come lei sostiene, perché non metterci una ‘toppa’ in ambito regionale?”. I dirigenti scolastici hanno ribadito che la scuola viene sottovalutata e hanno chiesto che ciascuno, per le proprie competenze e nei vari livelli, deve fare il massimo possibile per un settore strategico qual è quello della formazione e dell’educazione. Occorre, è stato sottolineato, “che le istituzioni si mettano intorno a un tavolo per delineare una programmazione che assicuri un’offerta formativa omogenea in tutti i territori, adeguata alle realtà e alle esigenze economiche e imprenditoriali. Ribadita l’esigenza di modernizzare l’istruzione secondaria con un organico funzionale di istituto che sia pluriennale, in cui i docenti abbiano un orario di servizio non coincidente con il solo orario frontale, in modo da poter far fronte alle supplenze”. LA RISPOSTA DELLA PRODI “In un incontro pubblico, con poco pubblico, alcuni consiglieri regionali appartenenti al partito del ministro Gelmini hanno scoperto che la scuola umbra ha qualche problema. E in modo particolare l’unico problema a loro conoscenza è il dimensionamento dell’anno scorso i cui esiti sono stati recentemente festeggiati con corale consenso di presidi, insegnanti, studenti nella nuova scuola ‘Capitini-Vittorio Emanuele’, Comprensivo di Ponte San Giovanni, nuovo polo artistico-umanistico di Spoleto e altrove, come hanno riferito abbondantemente i giornali. Mentre i pochi presidi che hanno cercato occasioni di visibilità impugnando la decisione regionale hanno perso i ricorsi davanti al Tar. Come nel caso della bella addormentata, il sonno ha vinto i due consiglieri che non si sono accorti in questo lungo anno dei tagli agli organici, della perdita di risorse, della impossibilità per le scuole di coprire con supplenze le malattie dei docenti, dei corsi serali tagliati, dei posti di sostegno mancanti, delle ore di servizio ridotte, dei precari incaricati per anni e adesso per strada. La brusca interruzione dei corsi serali per adulti, causata dai tagli negli organici da parte del Governo, verrà compensata dalle risorse che la Regione ha messo a disposizione con un bando che prevede finanziamenti per 450mila euro, e così una parte dei disagi spaventosi che le scuole vivono troverà nelle risorse del bilancio regionale (non fondi europei, ma regionali) una boccata d’ossigeno. I dirigenti scolastici riuniti martedì mattina al Professionale di Piscille hanno approvato con soddisfazione l’azione decisa dalla Giunta regionale, anche se senza una marcia indietro del Governo i tagli continueranno comunque a impoverire la scuola italiana. Ai distratti consiglieri regionali del Pdl, peraltro, non è giunta alcuna notizia su una riforma delle Superiori che ancora non è definita e che lascia tante scuole e tante famiglie in stato di incertezza e ansia. Pare che su questo non abbiano nulla da dire. La Regione è pronta, appena il Governo uscirà da una tentennante indecisione a verificare la congruità delle tabelle di confluenza con le esigenze dei nostri territori e delle nostre scuole e a esercitare il suo mandato di assegnare, con buon senso, gli indirizzi di cui l’utenza ha bisogno nei diversi territori”. Condividi