Con l'arringa dell'avvocato Luciano Ghirga, uno dei difensori di Amanda Knox, è ripreso stamani davanti alla Corte d'assise di Perugia il processo per l'omicidio di Meredith Kercher. Il dibattimento si sta avviando alle fasi finali. Dopo l'intervento dell'avvocato Ghirga cominceranno le repliche delle parti in programma anche domani. Poi probabilmente da venerdì la camera di consiglio.
La notte del 5 novembre del 2007, quella dell'arresto, Amanda Knox ''fece tilt'' in questura ''al termine di quattro giorni di stress''. Lo ha detto l'avvocato Luciano Ghirga, uno dei difensori della giovane americana, nella sua arringa davanti alla Corte. Il legale ha parlato delle dichiarazioni rese dalla giovane di Seattle che riferì inizialmente di essersi trovata nella casa del delitto insieme a Patrick Lumumba, poi prosciolto e ora costituito parte civile nei suoi confronti per il reato di calunnia.
Secondo Ghirga non c'era però ''l'intenzione diretta'' di accusare il musicista congolese e quindi manca volontà. Ghirga ha così chiesto l'assoluzione su questo capo d'imputazione ''perché il fatto non costituisce reato''. Il legale ha parlato di ''coartazione morale non fisica'' subita dalla Knox.
Riguardo all'ipotesi di movente sessuale del delitto avanzata dagli investigatori, Ghirga ha parlato di ''scontro tra le donne della squadra mobile e Amanda''. ''Noi non abbiamo sfidato nessuno - ha aggiunto - ma Amanda è stata vittima di un meccanismo che l'ha stritolata''.
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