Gennaro Loffredo*
Finanziaria: tagliati ulteriormente i fondi alle Regioni per la gratuità dei libri di testo agli studenti della scuole medie appartenenti a famiglie a basso reddito.
Evidentemente al governo risulta che la scuola italiana, quella garantita a tutte e a tutti dalla Costituzione, quella le cui sedi lo Stato ha l'obbligo di aprire in ogni luogo - persino più che gli ospedali - goda di ottima salute e anche l'economia reale. Nonostante lo scempio che ne ha già compiuto con i provvedimenti Gelmini-Tremonti-Brunetta e la crisi economica che
imperversa. Probabilmente il fatto che la scuola non abbia ancora chiuso li ha stupiti. Li ha colti di sorpresa.
Ma come faranno!?! «Abbiamo licenziato 150mila insegnanti, tagliato le supplenze, riempito le classi oltre ogni limite di capienza previsto dalla legge, in molte classi ci sono due o tre bambini/e con disabilità e non hanno l'insegnante di sostegno, abbiamo eliminato le compresenze, tagliato drasticamente i fondi destinati al normale funzionamento delle scuole, ridotto fortemente il personale tecnico e amministrativo, non gli consentiamo di pagare la spazzatura, non gli diamo soldi per la carta igienica e per le fotocopie, le scuole cadono a pezzi e non facciamo neanche la normale manutenzione… e le scuole ancora aprono, gli insegnanti lavorano, i genitori mandano i figli a scuola e versano contributi "volontari" per sopperire ai tagli delle risorse!?!»
Avranno pensato di non aver fatto abbastanza! Si sono accorti che possono ancora tagliare, risparmiare, sulla pelle della gente. Sul futuro di tutte/i noi. «Togliamogli anche i libri di testo!» questa l'ultima trovata proposta nella finanziaria in discussione in questi giorni in Parlamento: tagliare i fondi destinati alle Regioni per assicurare la gratuità dei libri di testo agli alunni che frequentano le scuole medie appartenenti a famiglie a basso reddito.
Che i genitori li comprino. Certo se gli animi non si ribellano quando i più elementari diritti vengono sistematicamente calpestati, la democrazia annullata, i sogni spenti così come qualsiasi prospettiva di futuro, anche solo decente, ci si sente autorizzati a fare sempre di più e peggio. A sentirsi padroni della vita degli altri, onnipotenti, re, imperatori.
Intoccabili. Si sovverte ogni regola dello Stato, si sta al governo anche se si è collusi con associazioni mafiose, si può commettere qualsiasi illecito e restare impuniti. Tanto se un magistrato svolge il suo lavoro è comunista o, comunque, di sinistra. Nelle scuole si resiste perché la scuola è l'ultimo presidio democratico nella nostra società. Le insegnanti e gli insegnanti lo sanno bene. Svolgono un ruolo di fondamentale importanza nei territori, specie in quelli più disagiati e dimenticati da tutti.
Bambine e bambini vivono fin da piccole/i in condizioni di estremo disagio economico, sociale, abitativo. Nella mia scuola, durante l'ultimo colloquio con i genitori, ci sono state chieste coperte, vestiti, scarpe, assistenza medica e psicologica. Molte sono famiglie che diremmo "normali": oggi fanno fatica a mettere un piatto di minestra in tavola. Fortuna che dal lunedì al venerdì i figli mangiano, almeno a pranzo, a scuola. Venite a dirglielo voi, di persona, che dovranno comprarsi anche i libri di testo. Il 5 dicembre saremo ancora in piazza a manifestare contro le politiche devastanti di questo governo certi di essere veramente in tanti a non poterne più e sperando che nel frattempo non privatizzino anche l'aria.
*responsabile nazionale Scuola e formazione
Recent comments
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago
12 years 14 weeks ago