TERNI - "Apprendiamo dagli organi di stampa la notizia, diffusa dal Tribunale dei Diritti del Malato in seguito ad un incontro svolto con la direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni, dell’imminente trasferimento del “repartino” Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) gestito dall’Asl 4 nella palazzina dell’ex day hospital oncologico, attualmente occupata dalla struttura complessa di oncoematologia". Ha dichiararlo, in una nota diffusa alla stampa, è la direzione generale della Asl 4 di Terni che osserva ancora: "Negli articoli pubblicati in data odierna, il direttore sanitario della struttura ospedaliera di Terni rassicura la delegazione del Tribunale dei Diritti del Malato sul rapido spostamento di sei, sette posti letto dall’attuale sede ai locali 'già idonei' dell’ex oncologia, in attesa dei finanziamenti regionali che garantiranno l’attività a pieno regime con dodici posti letto". Dal punto di vista dell’Asl 4, cui compete la gestione dell’Spdc, la situazione illustrata nell’incontro di ieri con il Tribunale dei Diritti del Malato è ben lontana dagli esiti della riunione svolta nei primi giorni di ottobre tra le direzioni della stessa Asl 4 e dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria”. In quella occasione - si osserva - si era evidenziata la necessità di compiere una accurata ristrutturazione dei locali individuati al fine di renderli idonei ad ospitare questa tipologia di utenti. Si era convenuto quindi di svolgere una verifica tecnica congiunta per individuare gli interventi, da porre in essere, per verificare l’idoneità dei locali, la messa a norma degli impianti, le misure e gli interventi per garantire la sicurezza degli utenti, il rispetto doveroso della privacy dei pazienti e dei familiari in attesa del finanziamento annunciato dalla Regione dell’Umbria. E questa verifica, al momento, non c’è stata. "Di conseguenza - si dichiara -, la direzione generale dell’Asl 4 di Terni, che attende da lunghissimo tempo la soluzione di questa indecorosa situazione, non è interessata a soluzioni parziali o provvisorie che ancora una volta non garantirebbero dignità ai pazienti psichiatrici". "L’Azienda Sanitaria Locale - conclude la nota - è consapevole che occorre trovare una soluzione dignitosa e definitiva ad un problema che si trascina da troppi anni e che rischia di diventare esplosivo. Fughe in avanti ed annunci ad effetto determinerebbero soltanto un inaccettabile allungamento dei tempi e risposte solo parziali e insoddisfacenti a pazienti e familiari". Condividi