''Nonostante il protocollo di sicurezza a Terni si continua a morire''. Lo ha detto Antonio Boccuzzi, parlamentare del Pd e operaio Thyssenkrupp sopravvissuto al rogo di Torino del 6 dicembre 2007, commentando, alla fine dell'udienza di oggi del processo, l'incidente mortale avvenuto nella sede umbra della multinazionale dell'acciaio.
''Sembrava - ha affermato - un buon protocollo, all'epoca (2008 - ndr), ma evidentemente ancora non basta''. ''La cosa che mi ha suggestionato più profondamente è stata che qui a Torino, mentre testimoniava il responsabile della qualità del prodotto e si parlava di pentole, tubi e lavatrici, a Terni qualcuno moriva''.
Fuori dall'aula non sono mancati i commenti dei parenti delle vittime torinesi. ''E' la conferma - ha detto una giovane donna - che i titolari se ne fregano degli operai. Finché muoiono i lavoratori le leggi non cambiano: dovrebbe morire un dirigente, e allora sì...''. ''E' un destino crudele - ha aggiunto una signora - che arriva proprio a due anni di distanza dalla nostra tragedia. Adesso un'altra madre piange''.
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