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Il consiglio regionale sta discutendo del disegno di legge con norme a tutela delle acque e del piano predisposto dalla giunta allo stesso scopo. Il relatore di maggioranza è Franco Tomassoni (Pd), quello di opposizione Armando Fronduti (Pdl). Ddl e piano erano giunti in aula un mese fa circa, ma la trattazione dei due atti era stata in un primo tempo rinviata in una settimana. Poi il consiglio aveva deciso di rinviarlo in commissione per ridiscutere gli emendamenti della giunta alla parte del piano acque riguardante gli allevamenti zootecnici (contro la prima stesura si erano pronunciate tutte le associazioni agricole). Il 26 novembre scorso la commissione ha apportato ulteriori emendamenti al piano, approvandolo poi a maggioranza, insieme al ddl. Fronduti nel suo intervento in aula ha annunciato che il Pdl si asterrà sul piano. Sempre nel corso dell’intervento il consigliere del Pdl ha anche reso noto di aver presentato tre emendamenti ''sulla base - ha spiegato - di indicazioni suggerite dalle associazioni agricole''. ''E' indubbio - ha detto Fronduti - che le vicende di Bettona (con un'inchiesta giudiziaria sul sistema di smaltimento dei reflui zootecnici,ndr) hanno condizionato le scelte di protezione ambientale contenute nel piano acque. Ma l'agricoltura umbra è in piena emergenza, un'azienda su tre sta chiudendo: non si può discutere di questo piano acque - ha ribadito Fronduti - senza dare garanzie di continuità di lavoro alle imprese agricole. Serve giusto equilibrio tra imprese, territorio ed interessi generali. Il nostro voto di astensione è un modo per manifestare attenzione alla ricerca condivisa di modifiche delle criticità ancora presenti nel piano''. Un no marcato al piano invece arriva dal neo italvalorista Dottorini. L'Italia dei valori ''non e' nelle condizioni – ha detto il consigliere in aula - di dare il proprio assenso'' al piano di tutela delle acque oggi in discussione in consiglio regionale”. Articolato ma sostanzialmente negativo il giudizio di Dottorini sul piano stesso: ''ne condividiamo l'impianto generale - ha detto - ma presenta lacune preoccupanti e misure non chiare per risolvere i problemi''. Questa fa permanere ''il dubbio che una volta approvato, certa situazioni specifiche mettano ancora a repentaglio la tutela dei corpi idrici''. Per Dottorini, inoltre, c'è ''poca attenzione all'impatto di alcune attività sulla risorsa acqua'', anche perché ''non è vero per noi che prelievi acque minerali non sono impattanti. Poco chiaro - per il capogruppo Idv - è anche il modo in cui è stato previsto il catasto delle concessioni idriche perché evita di specificare le diverse tipologie di utilizzo, comprese le concessioni imbottigliamento''. ''Insoddisfacente - ha aggiunto - è poi la parte sulle misure di contenimento dei reflui zootecnici: troppi territori attendono inutilmente una risposta politica ad un grande problema ambientale, come a Bettona e Marsciano. Territori violati per troppo tempo in nome di un profitto garantito a pochi e a discapito della collettività''. Quindi Dottorini ha detto ''no a soluzioni pasticciate o a scappatoie regolamentari, no a tentativi d'inciucio tra schieramenti, no ad all'idea del piano di proseguire con gli impianti di depurazioni, invece di dotare le aziende di impianti di stalla''. Condividi