di D.B.
Tutti insieme appassionatamente. O quantomeno con interessi convergenti. E’ finita così ieri pomeriggio alla sala convegni dell’istituto Capitini di Perugia la prima delle tre tappe dell’arcinota road map che dovrà portare il Pd umbro alla definizione del programma e delle candidature in vista delle regionali di marzo. L’esecutivo è così formato: oltre al nuovo tesoriere Gobbini (che fu candidato alla carica oltre un anno fa dallo stesso Strmaccioni) in squadra per i franceschiniani ci sono Paolo Baiardini, Alberto Stramaccioni, Maurizio Salari, Franco Calzini e Fabio Narciso. I mariniani sono due, Valerio Marinelli e Andrea Scopetti, mentre per la maggioranza, oltre a Bottini, ci sono Antonello Chianella (responsabile organizzazione), Gianluca Rossi, Roberto Montagnoli, Giampiero Angelini, Gianluca D’Ingecco, Anna Ascani e Amedeo Marcelli. La direzione regionale invece è formata da 50 membri ed è stata divisa secondo il peso delle varie mozioni congressuali: 25 bersaniani, 20 franceschiniani e 5 mariniani.
Le prossime due tappe, che potrebbero sancire l’inizio dell’era post Lorenzetti, sono fissate per il 9 e 23 dicembre. Nella prima assemblea il cardine sarà il programma da sottoporre agli elettori, mentre nella seconda l’approvazione del regolamento delle primarie, da tenersi o il 17 o il 24 gennaio. Il malumore su questi tempi così serrati è stato manifestato dal “partito” degli assessori regionali. L’arrabbiatura sarebbe molto forte: i tempi così stretti non gioverebbero infatti ad un eventuale terzo mandato della Lorenzetti. La deroga, lo ricordiamo, dovrà chiederla la Lorenzetti stessa se lo vorrà e dovrà essere approvata dal 66% dei delegati. Il problema è che lei non la chiederà, aspettando che sia il suo partito, o quantomeno la sua anima bersaniana a farlo, dando così al tutto il sapore di una richiesta, di una investitura più che di una prova di forza della presidente stessa.
Tuesday
01/12/09
15:31