Quello per l'omicidio di Meredith Kercher è stato un processo ''che ha portato dolore a tutti i protagonisti''. E' stato questo uno dei primi passaggi dell'arringa dell'avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei difensori di Amanda Knox, davanti alla Corte d'assise di Perugia. La giovane americana è in aula, maglione e calzoni neri, con i capelli raccolti in una coda. In aula anche i suoi genitori, Curt Knox ed Edda Mellas. E' presente anche l'altro imputato ed ex fidanzato della Knox, Raffaele Sollecito.
“Il processo – sempre secondo Della Vedova - non ha prodotto riscontri all'impianto accusatorio''. ''Questa difesa - ha aggiunto il legale - ha la piena convinzione dell'innocenza della nostra assistita''. Dalla Vedova ha parlato di un processo ''costruito su fondamenta deboli'' e di ''situazione diversa'' rispetto al momento del delitto. Il legale ha quindi sottolineato che ''Amanda e Raffaele hanno dato l'allarme'' la mattina del 2 novembre del 2007 quando venne trovato il cadavere della Kercher e ha ricordato la sentenza di condanna a 30 anni di reclusione già inflitta a Rudy Guede.
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