Pubblichiamo il testo che verrà discusso Ordine del giorno di iniziativa del Consigliere Comunale Stefano VINTI, avente per oggetto: “Contrarietà del Consiglio Comunale di Montone in merito al Decreto Legge n. 135 del Governo Berlusconi che intende privatizzare il bene comune acqua” premesso che il Governo Berlusconi ha emanato, in data 9 settembre 2009, il Decreto Legge numero 135 che, all’articolo 15, prevede l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica, in special modo quello idrico, ad imprenditori o società in qualunque forma costituite, individuate mediante procedure competitive a rilevanza pubblica o, in alternativa, a società miste pubblico–private, con capitale privato non inferiore al 40 %, escludendo affidamenti “in house“ a società totalmente pubbliche, controllate dai Comuni, alla data del 31.12.2011; considerato che questo Decreto Legge rappresenta un ulteriore avanzamento sulla via della mercificazione e svendita del bene comune acqua, via già aperta dalla Legge 133 /2008, con specifico riferimento all’Art. 23 bis, che già prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali ad imprenditori o società mediante procedure di gara; visto che il Senato della Repubblica ha approvato il Decreto in questione; rilevato che la Corte dei Conti (Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia), in merito all’applicazione del citato Articolo 23 bis, Legge 6 agosto 2008, n. 133, ha già sentenziato quanto segue : “ (…) non è possibile individuare a priori, in maniera definitiva e statica, una categoria di servizi pubblici a rilevanza economica, che va, invece, effettuata di volta in volta, con riferimento al singolo servizio da espletare, da parte dell’ente stesso (…)“; sottolineato che la Regione Puglia, con una Delibera di grande rilevanza sociale, ha deciso la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese, definendo l’acqua un “bene comune e un diritto umano universale“ e il servizio idrico un “servizio di interesse regionale privo di rilevanza economica“; rilevato che la posta in gioco è la difesa della prima risorsa vitale per l’uomo, che non può soggiacere a logiche mercantilistiche, di speculazione, proprie di aziende private, in special modo quelle a carattere multinazionale; evidenziato che la ripubblicizzazione dell’acqua, nonché la sua tutela come risorsa vitale e bene comune, rappresenta non solo un obiettivo chiesto da una Legge di iniziativa popolare che nell’anno 2007 ha raccolto centinaia di migliaia di firme in tutta Italia e nella nostra regione, ma è un punto cardine e qualificante dei programmi delle coalizioni di centrosinistra; IL CONSIGLIO COMUNALE DI MONTONE -esprime la propria contrarietà nei confronti del Decreto Legge n. 135 che privatizza il bene comune acqua; -impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad intervenire presso il Governo e il parlamento con l'invio del presente ordine del giorno per il ritiro del Decreto Legge, al fine di escludere dal novero dei servizi pubblici locali di rilevanza economica il servizio idrico. Condividi