TODI - L’attività di antibracconaggio svolta dalla Polizia provinciale di Perugia non riguarda solo il fronte dei lacci, ma anche la caccia alla beccaccia in forma di attesa e fuori orario. Dopo il sequestro penale dei giorni scorsi dei cinque lacci operato dai Vigili del Comprensorio Tuderte al bracconiere intento a sistemarli nei sentieri percorsi dalla fauna selvatica, all’interno della zona di ripopolamento e cattura denominata “S. Damiano”, l’opera antibracconaggio è stata condotta nei confronti di cacciatori che non rispettano la norma, cacciando l’animale considerato il più nobile tra le specie cacciabili, la beccaccia Scolopax rusticola.
Una decina sono stati i verbali elevati nei confronti di altrettanti cacciatori che anno violato le leggi che regolano questo tipo di caccia. Agli stessi sono state sequestrate la beccacce abbattute. La caccia alla beccaccia è permessa soltanto alla cerca, con il cane, non all’attesa all’imbrunire, mentre esce dal bosco, nei luoghi di valico e tanto meno lungo i boschi di ripa dei fiumi.
“Questi cacciatori – a detta degli uomini del Corpo - hanno violato l’etica venatoria, vale a dire il rispetto di quell’insieme di regole non scritte che distinguono un cacciatore da un bracconiere. La Polizia Provinciale auspica che la collaborazione dei cacciatori con la C maiuscola continui, al fine di agevolare i controlli, onerosi per l’impegno di tempo richiesto, data la vastità del territorio”.
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