di Nicola Bossi Il legale Luca Maori, difensore di Raffaele Sollecito nell'ambito del processo sulla morte di Meredith Kercher, nel corso della sua arringa, si è soffermato sulle dichiarazioni di un testimone dell'accusa che ha inciso molto sulla ricostruzione dei fatti dell'accusa: ovvero la signora Capezzali che la sera del 1° novembre del 2007 prima ha sentito un urlo strazziante intorno alle 23,30 e poi poco dopo ha scoltato il rumore di passi in due diverse direzione, come se più persone stessero fuggendo. L'avvocato Maori ha considerato non credibile questa ricostruzione:"l'abitazione della signora si trova in via del Melo, a duecento metri di distanza in linea d'aria da dalla casa di via della Pergola. Inoltre la signora ha ammesso che in casa ha le doppie-finestre anti-rumore e che quella notte erano rigorosamente chiuse. Eppure lei ha sostenuti di aver sentito un grido, e i passi di qualcuno che fuggiva sulla ghiaia. Mi ricorda molto quel film con protagonista un poliziotto con l'orecchio bionico che a distanza di chilometri riusciva a sentire i suoni di quello che accadeva lontano da lui". Al di la delle battute, l'avvocato Maori nella sua arringa ha messo in discussione la testimonianza della signora Capezzali anche attraverso altri testimoni: famiglie ancora più vicine alla casa di via della Pergola non hanno sentito nulla: né urla né passi. Condividi